C’è un’associazione che ha fatto della rinascita di una secolare tradizione italiana la ragione della sua esistenza.
Un’associazione che, nel corso degli anni, ha saputo coniugare, attraverso le proprie attività, l’amore per gli animali, il culto della Storia, il rigore scientifico e culturale, la capacità di promuovere il territorio, fornendo all’industria turistica materiali per produrre valore economico a beneficio di tutti.
E’ l’associazione Carnevale Romano, presieduta da Marco Lepre. Attiva dal 2009, l’associazione, anno dopo anno, ha arricchito il suo curriculum con eventi sempre più pregiati ed elaborati e dal 2013 organizza a febbraio la rievocazione del “Carnevale Romano” con 11 giorni ininterrotti di performance di commedia dell’arte, danza, rievocazioni storiche, concerti e artisti di strada, fuochi barocchi, parate, mostre, attività per bambini, animazioni, convegni, proiezioni architetturali, sfilate e soprattutto grandiosi eventi d’arte equestre.
Una moltitudine di eventi, in cui il rapporto tra uomo e cavallo, al di là del fattore sportivo, oggi preminente, è centrale, innanzitutto nella sua dimensione ludica, lavorativa e spirituale.
Una tradizione popolare, quella del Carnevale Romano, che affonda le sue radici nel XII secolo, quando durante il ludus carnevalarii vedeva già la presenza del Papa, che cavalcava fino a Testaccio con il prefetto e i cavalieri della città per svolgere cerimonie propiziatorie.
Una storia protrattasi nel corso dei secoli, in uno straordinario connubio tra sacro e profano, fino all’avvento dei Savoia e all’Unità d’Italia, che ne segnarono in qualche modo il tramonto e che oggi, grazie all’associazione che ne porta il nome, torna a coinvolgere centinaia di migliaia di turisti in cerca di emozioni e di romani alla ricerca di se stessi.