Ciao zia Walda storia del teatro Manzoni

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Se n’è andata ieri sera all’età di 94 anni Walda Foscale, Presidente onorario del teatro Manzoni di Milano e zia di Silvio Berlusconi.

La zia Walda, così era chiamata affettuosamente da tutto il teatro italiano , aveva affiancato suo marito Luigi nella direzione della sala milanese fin dai primi anni ’80, quando il Cavaliere con Fininvest prese in gestione il teatro. Donna di straordinaria ironia, era presente da 40 anni nel suo palco per tutte le prime della stagione di prosa. Lascia figlio e nipoti e un vuoto su quelle poltrone rosse da dove ha visto recitare la storia del teatro italiano.

Unendoci al cordoglio della famiglia col nostro direttore Edoardo Sylos Labini, consulente artistico del Manzoni, la ricordiamo con questa bellissima intervista di pochi mesi fatta per OFF a firma di Sabina Negri. (Redazione)

Una figura esile ed elegante con una voce decisa come i suoi gusti e le sue scelte. Walda Foscale è la presidente onoraria del Teatro Manzoni che si racconta con un’ ironia e un entusiasmo sempre nuovo con i suoi fantastici 94 anni.
 
Si faccia un ritratto.

Una persona semplice, con un carattere fermo e molto affettuoso con tutti.

I suoi vizi e le sue virtù?

Oddio, le virtù…ci provo ad essere buona e socievole, ma non so se ci riesco. Tra i difetti invece…sono golosa!

Di cosa?

Mi piacciono i dolci, il cioccolato, i babbi, la roba buona, insomma. E adesso che sono malata mi rifilano semolino, capelli d’angelo, il formaggino e via andare, che fregatura. A 94 anni cosa vuoi pretendere? Glielo dico sempre: “Signore, tirami su che sono già stata qui tanto”.

Non dica così che vivere è bello.

Che scoperta, eh sì, certo. Preferisco stare qui provvisoria che di là fissa! Ho paura di morire, perché chissà come sarà. Avevo detto a mia mamma “quando sai qualcosa vieni giù a dirmela“, ma niente, non è venuta e allora mi è rimasta la paura, perché in quel momento siamo soli.

Amleto dice: “Morire, dormire. Dormire, forse sognare“..

Nelle commedie è tutto fattibile, qua è la vita pratica e quando te sé lì a tirà i gambet te sé par tì. Ad ogni modo, è una cosa che han fatto tutti e la farò anch’io.

Crede nell’aldilà?

Cambiamo discorso che è meglio. Voglio credere con tutte le mie forze: credo, credo, credo. Credo in Dio, credo nella Madonna, ho un santo speciale che mi aiuta molto, ma non ti dico il nome se no me lo rubi!

La famiglia?

Ci sono molto legata, quasi ci fosse ancora il cordone ombelicale. Ho un figlio e ora sono bisnonna di due bellissimi nipotini, Chiara e Alessandro.

Suo marito, Luigi Foscale, per quanti anni è stato al Teatro Manzoni?

Ventidue. Prima lavorava come responsabile in una ditta della Fiat, poi Silvio Berlusconi l’ha chiamato e gli ha detto di venire a dirigere il Manzoni. Dopo la sua morte abbiamo preso un direttore e io supportavo il suo lavoro, ci sono rimasta parecchi anni come collaboratrice e poi ho fatto carriera!

Si sente di aver dato una giusta continuità a suo marito…

Credo di sì, basta vedere tutti quelli che vengono a salutarmi quando c’è uno spettacolo.

Questo teatro è cresciuto tanto negli ultimi anni

Certo, prima c’erano solo sedici spettacoli in programma. Oggi c’è un cartellone decisamente più ricco e vario, ci sono le commedie divertenti, quelle impegnate, quelle per bambini. Abbiamo sempre un bel numero di abbonati e, visto il momento che stiamo attraversando, direi che è decisamente una buona gestione.

Un periodo difficile per il teatro…

Noi siamo in perdita, anche perché è tutto molto caro, a partire dalla pulizie, fino ad arrivare al personale. Ma sono cose indispensabili, tanto che a voler togliere qualcosa non sapremmo dove tagliare. Pensa che abbiamo sempre avuto nei bagni una donna con il grembiule bianco che stava lì e quest’anno abbiamo pensato di toglierla per fare economia. Non abbiamo fatto in tempo ad aprire la stagione che tutti i nostri spettatori ci hanno domandato dove fosse finita, così l’abbiamo dovuta rimettere.

Quale novità vorrebbe?

Mi piacerebbe ci fosse un po’ meno rosso nei conti! Anche perché il direttore generale Alessandro Arnone è davvero bravo, ha saputo dare una bella linea alla nostra programmazione.

Sceglie insieme a lui la composizione del cartellone?

Quando mi sento in forma, gli do volentieri una mano.

C’è un attore che preferisce?

Non saprei dire…mi piacciono se recitano bene, se sono belli poi mi piacciono ancora di più. Vedere un bell’uomo e una bella donna, è sempre meglio che vedere degli sgorbietti, no?

È  una cultrice del bello come suo nipote Silvio?

Sì, anche se quel là l’è esagerato. D’altronde lui è ancora un bell’uomo!

Ha visto con lui qualche spettacolo?

Lui non viene molto a teatro, però ricordo che, anni fa, andammo insieme a vedere Novecento e si entusiasmò per Marisa Laurito tanto che, alle dieci di sera, cercò dei fiori da regalarle. E poi viene sempre ai saggi di danza della scuola di ballo della mia Maria Antonietta.

Avrebbe voluto fare l’attrice?

No, no, amo la vita riservata, di casa. Mi piace, però, essere una persona che ha un valore e il mio lavoro mi fa sentire che qualcosa conto.

C’è almeno una commedia in cui avrebbe voluto recitare?

No, anche se me l’hanno chiesto in molti. Però, se uno spettacolo è bello me ne innamoro per un po’, se è fatto male, mi arrabbio. E se la sala è piena e sento gli applausi del mio pubblico sono felice.

Il teatro è più comicità o riflessione?

Una via di mezzo. Non si possono far vedere alla gente sempre dei “mattoni”. Il pubblico apprezza anche le commedie divertenti e persino un po’ sboccate, trasgressive. Oggi non si scandalizzano più di niente.

A chi vuole dedicare la stagione di quest’anno?

Al teatro.

So che c’è un attore per cui ha “il debole”…

L’Ettore Bassi!L’anno scorso ho compiuto gli anni e ho fatto la cena come al solito, è venuto anche Silvio con i direttori,  sai cosa mi han fatto come regalo? Mi han fatto arrivare proprio lui: l’ Ettore Bassi! Mi piace perché è un bravo ragazzo oltre ad essere un bel fiol. Ma ho una grande simpatia anche per Johnny Dorelli, quando era più  giovane poi  mi piaceva tantissimo, lui è simpatico, spiritoso, comunicativo. Magari a te non piace, non lo trovi tanto bello, eppure…a me sembra bellissimo!