La mano ‘sinistra’ del ministero della Cultura, quella che negli ultimi 5 anni è cresciuta all’ombra dell’ex ministro Dario Franceschini, rischia di dare un ulteriore colpo agli artisti del mondo dello spettacolo dal vivo.
Centinaia di artisti del teatro, della danza, dei circhi e della musica, sono stati inspiegabilmente esclusi dai finanziamenti del FUS, il fondo unico dello spettacolo, per insindacabile volontà di commissioni consultive nominate proprio dal ministro uscente Franceschini.
Abbiamo denunciato come CulturaIdentità questa anomala vicenda che vede esclusi dal fondo unico dello spettacolo centinaia di artisti per volontà del ‘vecchio’ establishment ministeriale che, evidentemente, rappresenta ancora l’attuale establishment del Mibact.
Grazie alla nostra denuncia sono state presentate interrogazioni presso le commissioni della cultura di Camera e Senato. Si tratta di centinaia di artisti ai quali la cultura italiana deve moltissimo e che non meritano di essere tagliati fuori per scelte meramente politiche. Nella maggior parte dei casi le compagnie di artisti sono state escluse pur essendo storiche e già finanziate nei passati trienni.
Per questo mi rivolgo direttamente al ministro della cultura Alberto Bonisoli, affinché come esponente del cosiddetto governo del cambiamento si impegni a non sopprimere questi artisti avviando al più presto un tavolo per rivalutare gli esclusi e, magari, finanziare ulteriormente il fondo unico dello spettacolo.
Nei giorni scorsi i rappresentanti delle commissioni cultura di Camera e Senato, insieme ai parlamentari di Fdi, Lega, M5S e Forza Italia, hanno incontrato alcuni artisti organizzati nel neo “Movimento spettacolo dal vivo”, ai quali è stata annunciata una imminente interrogazione firmata trasversalmente al ministro della Cultura per riesaminare l’intera questione.
Investire in cultura non potrà che far crescere l’Italia.
Questo macchinoso FUS, figlio di algoritmi e soprattutto “amicizie”, deve essere cambiato al più presto.