
Da piccolo voleva fare il critico cinematografico e metteva in pratica questo desiderio scrivendo minirecensioni nell’album con le fotografie dei cartelloni dei film che guardava al cinema.
Invece è diventato, insieme al fratello Enrico, uno dei più amati registi italiani. E’ morto a Roma all’età di 67 anni, Carlo Vanzina, figlio di Steno, che in coppia con Enrico Vanzina ha firmato fra i film di maggior successo soprattutto nella decade 80 e 90, come Sapore di mare (e si tenne il copyright essendo Sapore di sale intoccabile) nel 1983 e poi le serie che la critica bru bru chiamò cinepanettoni, una definizione che lui rifiutò sempre, che sulla scia del primo, Vacanze di Natale, rivitalizzò la commedia all’italiana, ispirata a, al film di Camillo Mastrocinque Vacanze d’inverno.

Fu allievo di Monicelli e dietro alla macchina da presa non si dedicò solo al genere commedia: ricordiamo infatti il thriller Sotto il vestito niente, tratto dal romanzo di Marco Parma sul mondo della moda milanese anni 80, il poliziesco Tre colonne in cronaca (1990) e la commedia sentimentale Amarsi un po’ (1984).
Ha lavorato con quasi tutti i più importanti attori italiani, come Diego Abatantuono, Gian Maria Volonté, Sergio Castellitto, Renato Pozzeto, Paolo Villaggio, Gigi Proietti, Enrico Montesano, Vincenzo Salemme, Christian De Sica, Massimo Boldi, Enrico Brignano, Michele Placido, Virna Lisi, Monica Vitti, Monica Bellucci, e tanti altri e anche star internazionali come Faye Dunaway, Rupert Everett, Carol Bouquet e Leslie Nielsen.
Non solo “cinepanettoni”, anzi. Ma la critica lo volle inchiodare a quelli. E il pubblico apprezzò tantissimo, segno ancor e sempre che la critica è lontana anni luce dal popolo.
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