«Ho deciso di farmi operare all’alluce perché…io valgo!». Ne sarete (quasi) tutti a conoscenza: fra le mille opinioni, serie, facete e gossippare, intorno al recentissimo Sanremo c’era anche la…querelle sull’alluce valgo di Michelle Hunziker, la quale ha evitato così l’eventuale, eventualissima, messa in croce anti-estetica da parte del pubblico guardante e opinante.
Bene: dalla cronaca (cioè dalla VITA) allo studio “metateorico”, serio ma non serioso, sulle nostra azioni e comportamenti quotidiani che si prestano a diverse sfaccettature emblematiche il passo è breve: 96 pagine per l’esattezza. Io mi libro, di Alessandro Pagani, pubblicato da 96, Rue De La Fontaine è una “summa” di 500 (cinquecento!) frasi umoristiche sospese a mezz’aria fra il calembour, il “gioco di parole” e la freddura, che fanno emergere in chiave comica i nostri vizi, usi e costumi -e anche qualche virtù, forse.
Aforismi grotteschi, ridicoli e…veri. Andiamo dal genere che io chiamerei “auroreferenzialità e affini” come la “fatidica” frase numero 17 (nel libro le “stilettate” sono numerate, così, secche, come gli aforismi di Spinoza) “Sono entrato nel Guinness dei primati. Come numero di tentativi più alto per entrare nel Guinness dei primati” al genere che invece chiamo “cronaca giudiziaria”, del tipo: “Traffici illeciti di denaro in una società che produce caffè: usavano fondi neri“. E poi, appunto, c’è la frase che ha dato l’abbrivio al testo che state leggendo: “Un alluce all’altro: “Io valgo più di te”“.
Alessandro Pagani, classe 1964, scrittore e musicista fiorentino (ha fatto parte negli anni Ottanta di un noto movimento artistico underground fiorentino ed è musicista dal 1988) si ispira a maestri dell’umorismo come Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi e Io mi libro è già una strizzatina d’occhio, fin dal titolo, alla…trasformabilità semantica del linguaggio, che non solo ci fa sorridere ma anche riflettere, magari andando a sollecitare quel lato a volte inespresso ma presente in ognuno di noi, che non è tanto il pascoliano “fanciullino” quanto quella vitale risorsa psichica che è la creatività.
E infatti, in tema di psiche, chiude il libro un racconto sul sogno (Breve racconto onirico). Perché, leggendo questo agile libretto, ci si immerge nel mondo, un po’ scanzonato, dell’altra faccia della logica: e lo sanno tutti, ma proprio tutti, che anche i sogni hanno la loro logica.