Alda Merini nel suo più sincero quotidiano fra ironia, dolore e libertà

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Alda Merini nel suo più sincero quotidiano fra ironia, dolore e imprescindibile libertàDebutterà domani 16 gennaio 2018, in anteprima nazionale, al teatro Cometa-Off di Roma, lo spettacolo teatrale, scritto e diretto da Antonio Nobili, Dio arriverà all’alba, sulla vita della celebre poetessa Alda Merini, interpretata da Antonella Petrone. Altri attori: Daniel Terranegra (Paolo), Daniel De Rossi (Arnoldo Mondadori), Sara Morassut (Anna), Alberto Albertino (Dott. Gandini) e con la bambina Sharon Orlandini.

La pièce inizia con una telefonata che anticipa un incontro. Da un capo del telefono un professore universitario chiama la sua vecchia e stimata amica Alda Merini chiedendole la cortesia di seguire un giovanotto molto talentuoso che sta svolgendo da parte sua delle ricerche su alcune dinamiche della poesia contemporanea. Inizialmente titubante la Merini accetta la richiesta dell’amico accogliendo il suo assistente a casa in diverse occasioni.

Alda Merini nel suo più sincero quotidiano fra ironia, dolore e imprescindibile libertàDal primo incontro, inesorabili come le cadute al domino, uno dopo l’altro seguiranno momenti, sensazioni e stati d’animo che porteranno i due a trovarsi su quel confine spesso raccontato, in quanto realmente vissuto, dalla Merini nelle storie poetiche dei suoi giovani amanti: è l’urgenza del poeta di sentirsi nei confronti del mondo come il buio che porta la luce. Alda canticchia tra sé e sé, ironica e leggera come solo i poeti sanno essere, accende una sigaretta dietro l’altra, prende il giro il medico che la va a visitare a casa e sorride del bizzarro mondo che la circonda. Nel suo appartamento, sul pavimento, mozziconi di sigarette, fogli sparsi e lattine vuote stazionano sul tavolo per intere settimane, mentre alle pareti foto, ritagli di giornale, ma soprattutto appunti, tanti appunti, numeri di telefono scritti col rossetto e pile di libri ovunque. Stufette e ventilatori a comporre una sorta di istallazione concettuale, il più bizzarro dei salotti intellettuali