Sensualità e dolore. Questo esprimono allo stesso tempo le donne di Emila Sirakova, giovane artista italiana, che si è formata all’Accademia di Brera e Moda al Politecnico di Milano. Perché sensualità e dolore? Perché queste figure femminili comunicano allo stesso tempo erotismo, non avendo paura di mostrare la propria bellezza nella completa nudità e sembrano però anche rinchiuse all’interno dei loro pensieri, dei loro problemi, che non vogliono svelare, celandoci un mistero che le rende ancora più attraenti e che dona loro una certa vena malinconica. Non è d’altra parte proprio quel mistero, quel segreto, che è in grado di donare charme e fascino a una persona? Lo si sa, non basta soltanto una piacevole fisicità per stupire e per essere intriganti e proprio ciò si ravvisa in queste donne, belle di una bellezza non solo fisica, ma anche e soprattutto interiore.
È così che troviamo una ragazza addormentata e ricoperta da strani lacci neri. Cosa staranno a significare quei lacci? Forse un tormento che all’apparenza la donna non dimostra, quando invece esso è presente nel suo intimo? Un’altra donna invece tiene in mano una gabbia, dove all’interno è posto un cuore. Potrebbe trattarsi del suo cuore, ormai imprigionato all’interno di sbarre che non le permettono di aprirsi più emotivamente all’altro, forse a causa di una delusione amorosa. Il cuore è rosso, mentre il resto dell’opera è in bianco e nero, come accade di norma nei suoi lavori, dove il colore, quando è presente, pone il punto su determinati significati. Un’altra donna è piegata su se stessa, con i capelli che si trasformano in inquietanti rami e con un corvo che gli sta sulla schiena, volatile che di norma assume una simbologia demoniaca, che lo assimila al Diavolo.
La nudità e la bellezza fisica accentua ancora di più il dolore di questi soggetti. Sembrano donne abbandonate, sole con la loro eccezionale bellezza, forse perché è proprio la bellezza stessa la causa che le rende sole, desiderate solo per le loro caratteristiche fisiche, senza che il loro lato più umano, spirituale e intellettuale venga valutato. È qui che torna ancora il tema della donna-oggetto, per una donna che soffre per essere vista dall’esterno in un modo totalmente diverso da quello che vorrebbe. I contenuti espressi da Emila Sirakova sono ancora più godibili attraverso il suo eccellente stile, che le permette di trattare queste figure in modo impeccabile dal punto di vista tecnico, esprimendo così al meglio entrambi i lati che queste figure femminili esprimono: il loro erotismo e la loro angoscia.