La peculiarità del NeoPop è oggi quella di veicolare contenuti legati al sociale, all’etica, all’allegoria e alla sottile analisi e critica della società contemporanea, trasformando questi messaggi in icone di forte impatto emozionale, ICONE del presente, per una nuova onda, inedita di POP art internazionale, un Nuovo-Pop appunto.
Con l’abbattimento delle barriere tra fine-art e arti minori, a favore di un’arte per tutti, attraverso tecniche vicine al marketing e alla comunicazione, l’artista oggi diventa griffe. La Pop Art della prima ondata storica, di matrice prima europea e poi statunitense, è connotata come un’arte accessibile solo dal punto di vista iconografico ma non ancora completamente dal lato del collezionismo d’arte e della sua diffusione planetaria.
L’arte Pop di oggi, divenuta NeoPop grazie alle nuove generazioni di artisti nati dalla fine degli anni Sessanta in poi e nelle sue varie forme divenuta accessibile, di vasta diffusione e più comprensibile, essendo legata a linguaggi e media-mix sempre più trasversali che vanno dalla street art, al web 2.0, al marketing, fino a fondersi con fashion e design, ha reso i confini tra le diverse discipline sempre più flebili.
Oggi si può acquistare un oggetto d’arte in uno show room di moda, sotto forma di borsa griffata, di toys, di video game, in libreria o in edicola con una pubblicazione a fumetti, fruirne gratis in strada o attraverso un manifesto pubblicitario o sui social networks.
L’arte NeoPop si manifesta dome meno ce lo si aspetta e trae inspirazione da una nuova tavolozza di immagini globalmente riconoscibili, prese dai brand dei prodotti del consumo di massa, dal fumetto alle sub-culture fino alle campagne pubblicitarie, ai super eroi e ai divi del cinema. Capace di diffondersi rapidamente su ogni piattaforma, diventa immediatamente accessibile e riconoscibile e, per questo, soggetta a un’evoluzione costante, ben rappresentata nella timeline di un percorso già storicizzato che coinvolge diversi artisti di spicco, protagonisti di un’ondata innovativa quali: Andy Warhol, Keith Haring e Basquiat come iniziatori, Mr. Brainwash, OBEY (Shepard Fairey) vero e proprio artista/brand, Kaws noto per i suoi pupazzi giganti e ovviamente Banksy misterioso artista ma anche multi-nazionale di successo e grande comunicatore, come esempi della liaison con la street art, riconosciuta ormai come forma di espressione e story telling di spessore e levatura, non più solo come “protesta” o cultura “underground” come fu alle origini insieme al “writing” o “graffiti”, e poi per i giapponesi che con il Japan-pop hanno colto e reinventato la nuova onda poetica (ed il business collegato, con l’ormai consolidato potere economico e culturale dell’Asia) sapendole dare una caratteristica impronta, una firma, attraverso un codice estetico come quello kawaii protagonista di manga e anime (fumetti e animazione giapponesi n.d.r) quali Takashi Murakami e i suoi artisti di “Kaikaikiki”, con Ayda Makoto, Nara Yoshitomo e Mr. Rayen , fino alla principale esponete di questo filone presente in Europa, Tomoko Nagao.
Mentre Dall’altra parte dell’oceano, nella west coast degli Stati Uniti si sono avute le più alte manifestazioni della scena POP Surrealista (o Low Brow) con Mark Ryden, Ray Caesar, Marion Peck, Audrey Kawasaki, Ami Sol per citarne solo alcuni.
Anche in Italia, non sono da meno, artisti neo pop quali Marco Lodola, tra i primi e Pao, Massimo Giacon, Matteo Guarnaccia, Felipe Cardena , Mr. Savethewall, Giuseppe Veneziano, Max Papeschi, Francesco De Molfetta.
Dall’inizio del nuovo millennio, con la diffusione del web 2.0 a portata di device e con la seconda ondata di artisti POP internazionali, si verifica un significativo e indelebile superamento dei confini tra arte “alta” e “bassa” tra iconografie e figurazione di serie A e B. Cade il pregiudizio che valorizzava solo l’opera d’arte “originale” a discapito di stampe e multipli, che erano invece già prerogativa dell’arte “classica” occidentale, in epoca romana che fece della statuaria greca un’arte seriale nota in tutto il bacino del Mediterraneo.
Una rivoluzione estetica e culturale, quella neo-pop, pari alla cosiddetta galassia Gutenberg, per citare Marshall McLuhan e la sua interpretazione innovativa degli effetti prodotti dalal comunicazione di massa sia nella società nel suo complesso che sui comportamenti dei singoli individui. Un’innovazione, quella Gutenberghiana, che ha cambiato il mondo, l’invenzione della stampa nel XV secolo d.C. segna il superamento della cultura manoscritta. Con i suoi caratteri tipografici la lettura e la letteratura sono divenute accessibili a molti, tascabili, come oggi lo è l’immagine artistica ad alta definizione che si poteva fruire solo con pesanti e costosi cataloghi o con grandi viaggi intercontinentali in tour per i grandi musei.