Kaufman, dall’indie al pop (senza passare dai talent show)

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055-kaufman «Sto provando un’emozione meravigliosa. Mi sento come i cantanti di quei film americani che, quando la hit rock esce dalla radio, cominciano a girare per la città gridando». Lorenzo Lombardi sintetizza così una sensazione che è in realtà indescrivibile: da qualche giorno “L’età difficile”, il nuovo singolo dei Kaufman, la band bresciana di cui è cantante ed autore, è in rotazione sui maggiori network radiofonici – tra cui Radio Deejay e Radio 105 – ed è tra le new entry della playlist Indie Italia di Spotify. Scritto da Lorenzo insieme ad Alessandro Raina, il brano parla di cinema, bagnini, surf e nostalgia. «Prende il titolo da un cortometraggio di Truffaut sulla scoperta dell’amore e dell’adolescenza. L’idea era di fare un parallelismo: da un lato il periodo di passaggio dalla giovinezza all’età adulta, dall’altro la fine dell’estate, quando gli ombrelloni si chiudono e ti domandi dove andranno a finire i bagnini, se troveranno altri lavori per l’inverno».

Il singolo anticipa l’uscita del nuovo album “Belmondo”, prevista per il 6 ottobre per INRI.

«Conterrà undici brani, legati dalla voglia di raccontare i rapporti umani e il disagio che si nasconde dietro ad essi. Descriviamo in modo spiazzante l’amore ai tempi dell’ansia e delle spunte blu di Whatsapp. Ma trovano spazio anche i temi cari al cinema francese e alle canzoni italiane: gli incontri occasionali ai concerti, le promesse di amore eterno, le storie che finiscono, la scoperta del sesso e il senso del tempo che passa e cambia le cose».

Tra le realtà da tenere d’occhio, i talentuosi Kaufman (il cui nome è un tributo ad Andy Kaufman, stralunato genio dello spettacolo newyorchese) si sono formati nel 2008. Dopo diversi cambi di formazione, oggi sono composti oltre che da Lorenzo, da Alessandro Micheli, Matteo Cozza e Simone Gelmini. «È cambiata la line-up del gruppo, gli arrangiamenti, mentre la cifra distintiva rimane la mia scrittura» spiega Lorenzo, cresciuto con la musica dei Cure e di Luca Carboni.  «L’urgenza di scrivere mi è sempre appartenuta. I miei primi testi, scritti tra i 13 e i 14 anni, erano bruttissimi. La scrittura richiede studio; io attingo dal mio bagaglio di esperienze, mettendole insieme come un puzzle».

Difficilmente potremo vedere il gruppo ad un talent show: «Non ho nulla in contrario a questi programmi, ma ho la sensazione che l’obiettivo sia lo share della trasmissione e non trovare necessariamente un talento, che si tratti di musica o di cucina». Se prima erano più vicini all’indie, ora i Kaufman stanno prendendo la direzione del pop. I quattro si sentono ancora ad un punto di partenza, mentre considerano un punto d’arrivo il palco dell’Ariston: «Sanremo sarebbe un bel sogno».