Cala il velo sullo stupro…

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images (52)I riflettori mediatici sullo stupro avvenuto sulla spiaggia di Rimini nei giorni scorsi si sono già spenti, o quasi. I telegiornali italiani forniscono solo marginalmente aggiornamenti sul caso, obbligati più che altro dalla pessima figura che abbiamo fatto con le autorità polacche costrette ad inviare qui dei loro funzionari per collaborare alle indagini. Ad oggi sappiamo che a stuprare la ragazza polacca e ad aggredire il suo amico sarebbero degli extracomunitari, gli stessi che sempre in zona hanno violentato anche un transessuale.

Al di là di queste informazioni di cronaca vi è stato il silenzio assordante di tutte le numerose esponenti femministe del nostro Paese, da quelle che siedono in Parlamento, a quelle che ci rappresentano al Governo, per non parlare delle note Associazioni italiane che si battono per la tutela dei diritti delle donne e contro la violenza, per intenderci quelle che amano circondarsi di “scarpette rosse” per il 25 novembre. Probabilmente sono tutte ancora sotto l’ombrellone, magari in uno di quei luoghi del Medio Oriente dove quando vanno in visita si adornano, nel rispetto delle usanze locali, dei veli islamici come il Hijab o i Shayla.

Conosco bene molte di loro grazie alla mia esperienza quasi decennale di vicepresidente della Consulta Femminile per le Pari Opportunità della Regione Lazio e responsabile del tavolo di lavoro regionale sull’Intercultura. Ho avuto modo di confrontarmi costantemente con queste paladine che dagli anni ’60 non hanno mai smesso di sostenere il principio dell’autodeterminazione che il femminismo ha messo alla base di ogni logica riguardo al corpo delle donne.

Però in questo caso, tranne qualche forzata dichiarazione di condanna per lo stupro in quanto tale, come quella della presidente della Camera dei Deputati, il silenzio è pressochè totale. Anzi, richiamando il titolo di una famosa commedia di Shakespeare direi che in molte pensano che si è fatto “molto rumore per nulla”.

A questo punto c’è da chiedersi perché queste donne italiane tacciono.

A mio avviso è presto detto: deve prevalere il principio dell’integrazione ad ogni costo e, quindi, non “sta bene” mettere in evidenza che la maggior parte degli uomini che provengono dai Paesi islamici considerano le donne semplici oggetti di loro proprietà, non “sta bene” ricordare che i più osservanti, interpretando in modo ancora più restrittivo il Corano, condannano pesantemente il comportamento delle donne occidentali, denigrandoci con appellativi che è disgustoso perfino scrivere. Ricordo, per amor di cronaca, che a partire dalle cosiddette “Primavere arabe” moltissime donne mussulmane hanno creato importanti movimenti femministi, chiedendo pari diritti e più libertà. Dimostrando un grandissimo coraggio si sono ribellate all’utilizzo forzato di qualsiasi velo e quelle che, invece, continuano ad indossarlo tengono a precisare che è una loro scelta personale.

Quello che emerge anche in questa vicenda e che ci deve preoccupare non poco sono la mancanza di sicurezza, di certezza della pena ed anche di controllo sui mediatori culturali uomini che operano sul nostro territorio. Persone che generalmente operano all’interno di cooperative legate al mondo della cultura di sinistra e questo farebbe pensare fortemente femminista. Invece no, perché in tali “contenitori culturali” che organizzano non meno cene tipiche, spettacoli e quant’altro, finanziati quasi sempre con fondi pubblici, ora prevale la regola che l’immigrato accolto e coccolato sarà a tempo debito un sostenitore e, di conseguenza, futuro elettore del centro-sinistra.

Lo possiamo capire da come media e politici filo governativi hanno taciuto davanti allo sconvolgente post del giovane mediatore culturale di soli 24 anni, Abid Jee, che dal 2016 lavora in una cooperativa sociale bolognese occupandosi della gestione e dell’accoglienza dei migranti, mentre studia giurisprudenza all’università. Peccato che a tradire lo “studente modello” vi sia stato il suo disprezzo per le donne.

Io, a differenza delle femministe di casa nostra, non posso far “calare il velo dell’omertà” e voglio riportavi il suo post su Facebook, prontamente cancellato su consiglio di qualcuno. Sostiene questo ragazzo, probabilmente, visti gli studi intrapresi, anche futuro avvocato dello Stato Italiano che: “lo stupro è un atto peggio, ma solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale”. 

Non serve alcun commento in merito a questa frase aberrante, mi limito solo a sottolineare che l’integrazione culturale non può essere un processo gestito da uomini che hanno questa opinione. Allo straniero che sbarca sulle nostre coste deve essere spiegato molto bene che le donne italiane sono persone e non un oggetto, che hanno gli stessi diritti degli uomini così come prevede in primis la Costituzione e a seguire leggi, direttive, convenzioni e trattati europei ed internazionali che abbiamo recepito. Questi uomini devono sapere che le loro donne non possono usare il Burqa, che lo stupro e la violenza di genere sono reati puniti penalmente, perché come sosteneva Kofi Annan: “la violenza contro le donne è forse la più vergognosa violazione dei diritti umani e forse è la più diffusa. Non conosce confini geografici, culturali o di stato sociale. Finché continuerà, non potremo pretendere di realizzare un vero progresso verso l’eguaglianza, lo sviluppo e la pace”.

Occorre un sussulto di dignità da parte dell’accogliente popolo italiano nel ribadire con forza, anche ai nostri esponenti delle Istituzioni, che non siamo noi a doverci adeguare alle usanze del migrante, dobbiamo conoscerle quello sì, ma sono loro che devono rispettare le nostre, ad esempio sopportando e senza protestare che per un mese nelle scuole italiane a Natale oltre all’albero c’è il presepe.  

7 Commenti

  1. Quasi tutti i commenti qui sono vomitevoli: infarciti di cattiverie maschiliste, sprezzanti del genere femminile, diversi commenti sono inoltre boriosi e noiosi. Per ora ne salvo due di numero. Forse avete sbagliato forum e anche pianeta: tornate a Misogynland!

  2. le femministe hanno preso una “posizione” e hanno stabilito che il biscotto al cioccolato è piu saporito .

  3. Io credo che il Femminismo di palazzo , quello di elite , quello dogmatico che non ha mai riscosso grandi successi , e´salito oggi sul carro della Cancelliera , la quale proprio a causa di essere senza prole , tira quel carro ben volentieri . Tutto cio´che la fa´sentire a proprio agio nei posti di comando gli da´ energia per andare avanti . IL problema si pone quando questa evoluzione si trasforma in Partito , un Partito ha bisogno di controparte per confrontarsi ed imporsi . La controparte e´rappresentata in questo contesto dall´uomo . L´uomo come da oggettizzare . Le femministe che lottano contro la donna oggetto , hanno come obbiettivo l´Uomo oggetto .

  4. L’orrore delle spose bambine consentite dall’islam e dal corano : “Dovevo farlo, lo dice il Corano”…………E anche qui tutto tace…compresa la chiesa..e la boldrini…e compagni…oltre alle spudorate femministe del piffero..

    La storia di Afrah, costretta a sposarsi con un musulmano che la picchiava, è solo una delle tante in una cultura che chiede e riconosce le spose bambine
    Claudio Cartaldo – Mar, 11/10/2016 – 14:38
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    Oggi è la Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, che troppo spesso nel mondo sono vittime di stupri e di una piaga brutale e molto diffusa, come i matrimoni combinati.
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    Secondo i dati diffusi dal rapporti di Save the Children, “Every Last Girl: Free to live, free to learn, free from harm”, una ragazza “minore di 15 anni si sposa ogni sette secondi, oltre un milione di ragazze diventano madri prima di compiere i 15 anni, mentre 70mila ragazze tra i 15 e i 19 anni perdono la vita ogni anno per cause legate alla gravidanza e al parto”.
    “Io sposa bambina? Lo dice il Corano”

    Numeri drammatici, che non possono passare sotto silenzio. A destare maggiore attenzione sono i luoghi dove questa pratica è un virus diffuso e assimilato dalla cultura locale come “normale” Secondo il rapporto è il Niger è il posto peggiore al mondo dove essere bambine, la Svezia il migliore. Non solo. Nel 2030 avremo 950 milioni di donne sposate giovanissime e 1,2 miliardi nel 2050 perché l’orrore non sembra volersi arrestare. L’India è il paese con il più alto numero di spose bambine, oltre il 47%. Poi ci sono l’Afghanistan, lo Yemen e la Somalia, con età anche inferiori ai 10 anni. Il più delle volte alla base di questa pratica ci sono convinzioni religiose, spesso legate all’islam.
    L’orrore di Afrah

    In una inchiesta realizzata da L’Espresso si vede chiaramente come sia proprio la prevaricazione dell’uomo sulla donna dettata dal Corano. Afrah è fuggita dalla Siria dell’ovest lì dove i ribelli contro Assad stanno cercando di resistere all’assaldo delle forze governative. Quando è arrivata nel distretto di Akkara, nel nord del Libano, sperava di trovare la salvezza. E invece è finita nelle grinfie di un uomo che l’ha sposata e maltrattata. “Avevo 16 anni quando i miei genitori mi hanno detto che dovevo sposarmi. Le nostre condizioni economiche erano diventate sempre più difficili. Non riuscivamo ad andare avanti, non c’erano soldi per tutti”. Lei non si è opposta. “Anche io a un certo punto ho cominciato a pensare che fosse la cosa più giusta da fare – ha detto a L’Espresso – In fondo, tutte le ragazze devono sposarsi. E’ scritto anche nel Corano”.

    Ed è proprio sulla base di questa indicazione, “lo dice il Corano”, che spesso gli uomini musulmani prendono in spose, comprandole, bambini e ragazza appena adolescenti. Così come le credenze religiose e quelle culturali chiedono che la moglie sia vergine alla prima notte di nozze. “I problemi sono cominciati il pomeriggio dopo il matrimonio, Dio mi è testimone. Mi accusava di non essere vergine e diceva che ero una vedova. Ma io, lo giuro, ero vergine. Ma lui continuava a dire che non mi credeva. Glielo ripetevo, Dio mi è testimone, ma lui mi urlava contro e non mi credeva. Ho iniziato a pensare che fosse pazzo e che usasse delle droghe”.

    Nella storia di Afrah ci sono poi violenze domstiche, il marito che la droga, l’impossbilità di tornare dal padre per paura di non poter chiedere al padre di annullare quel matrimonio che ormai le aveva rovinato la vita. Alla fine la ragazza ha trovato il coraggo di rivolgersi alla madre e di far partire una causa legale per ottenere il divorzio.

  5. Le 72 vergini a tutti i musulmani parola di allah…vuol dire che non e’ possibile che cambinoL’impressione di un artista delle 72 vergini. Il Corano, gli hadith e i teologi musulmani dicono tutti che le vergini saranno date in premio agli uomini musulmani in paradiso.In aggiunta la traduzione del Corano 78:33 specifica che le vergini saranno voluttuose[20], Sahih International lo traduce come “dai seni sviluppati[compagne] di età uguale”. Tafsir al-Jalalayn dice “e donne non sposate prosperose (kawā‘ib è il plurale di kā‘ib) della stessa età (atrāb è il plurale di tirb)”. Molti teologi musulmani spiegano che avranno “seni larghi e tondi che non sono inclini a pendere”.[21]
    From WikiIslam, the online resource on Islam

    Questo articolo dice ciò che il Corano, gli hadith e i teologi musulmani dicono sulle 72 vergini, e smentisce i vari luoghi comuni.
    Descrizioni[edit]

    Ci sono molte descrizioni riguardo alle vergini in diverse fonti islamiche. Alcune includono:

    Attributi fisici:

    Occhi larghi e belli [15][16][17]

    Come perle [18]

    Senza peli a parte le sopracciglia e i capelli. [19]

    Belle [13]

    Di pelle bianca [22]

    Alte 60 cubiti [27.5 metri] [23][22]

    Larghe 7 cubiti [3.2 metri] [22]

    Trasparenti con il midollo delle loro ossa visibile [21][13]

    Eternamente giovani [19]

    Compagne di età uguale [20][24]

    Attributi sessuali:

    Illibate / con gli imeni intatti [25][26]

    Vergini [27]

    Voluttuose/col seno sviluppato [20]

    Con seni larghi e tondi, che non pendono [21][3]

    Vagine appetenti [11]

    Attributi caratteriali:

    Caste [15]

    Trattengono i loro sguardi [15][25]

    Osservano modestamente [28]

    Altri attributi:

    Splendide [29]

    Pure [13]

    Senza mestruazioni / non urinano/ non defecano e non partoriscono [21][30]

    Mai insoddisfatte [30]

    Canteranno lodi [7]

    In aggiunta la traduzione del Corano 78:33 specifica che le vergini saranno voluttuose[20], Sahih International lo traduce come “dai seni sviluppati[compagne] di età uguale”. Tafsir al-Jalalayn dice “e donne non sposate prosperose (kawā‘ib è il plurale di kā‘ib) della stessa età (atrāb è il plurale di tirb)”. Molti teologi musulmani spiegano che avranno “seni larghi e tondi che non sono inclini a pendere”.[21]

    Autenticità[edit]

    Sebbene le fonti siano numerose, compreso il Corano che ci dice che gli uomini credenti saranno premiati con le vergini, molti credono che ci sia solo una fonte (da’if) riguardo al numero esatto di vergini date ai credenti. Queste narrazioni sono invece presenti in molte collezioni di hadith con vari livelli di autenticità, che vanno da hasan (buona) a sahih (autentica).

    Per esempio, nella Sunan Ibn Majah, una delle sei maggiori collezioni di hadith,[31] si dice in una narrazione hasan (buona)[9]che ad ogni uomo ammesso in paradiso saranno donate delle erezioni eterne e sarà sposato a 72 mogli, tutte con organi sessuali libidinosi.[10]

    Similmente in un’altra hadith con narrazioni multiple che è stata valutata come hasan (buona), si afferma che il martire (shahid) sarà sposato a 72 al-hoor al-‘iyn.[32][33]

    Nella Sunan al-Tirmidhi, un’altra delle sei maggiori collezioni di hadith,[31] si dice che il premio più piccolo per le persone del paradiso è una casa con 72 vergini.[34] Nota che questa non è un “hadith debole che nonha Sanad (catena di narratori)”, come qualcuno ha sostenuto.[35] È stata valutata hasan sahih gharib,[9] che significa che questa hadith è hasan [buona] dato che ha molte catene di trasmettitori, è sahih (autentica) dato che le catene sono tutte autentiche ed è gharib (con un solo narratore) per le parole che Imam Tirmidhi narrò.[36]

    Registrato anche nella Sunan al-Kubra e Musnad Ahmad ibn Hanbal, e dichiarata sahih (autentica)[9] da Ibn Abi Shayba, Ibn Hibban, e al-Hakim è l’hadith che dice che i servi nel paradiso saranno sposati con settanta mogli e che gli sarà data la forza sessuale di 100 uomini.[37]

    I teologi musulmani ortodossi hanno collegato ulteriori hadith che ci danno l’esatto numero di 72, come al-Ghazali che scrisse: “[Il profeta disse] il ragno più basso di un abitante del paradiso sarà avere 8 mila servi e 72 mogli.”[38]
    Conclusione[edit]

    Il paradiso coranico ha una natura sensuale,[5] che promette agli uomini musulmani vergini[20] voluttuose[27] ma non specifica il loro numero esatto. Questa non può essere una traduzione scorretta perché i grappoli d’uva non hanno gli occhi larghi[17] né possono essere sposati con degli uomini.[1]

    Le hadith completano il testo coranico specificando l’esatto numero delle vergini in 72 e fornendoci delle descrizioni dettagliate delle loro caratteristiche. Queste narrazioni non sono deboli ma variano in forza da buona ad autentica.[9][33][57]

    Abbiamo anche i dettagli degli attributi fisici dati agli uomini per riuscire a soddisfare 72 vergini, letteralmente peni sempre erettiche non si ammosciano mai[10][11] e la forza sessuale per satisfare 100 donne. [37][58][59]

    Sebbene dica che riceveranno un “grande premio”,[51] e ci sono anche hadith hasan[33] che si riferiscono alle 72 vergini come una delle “sette benedizioni di Allah” per i martiri,[32] il Corano non dice che queste vergini sono un premio per i jihadisti/martiri, ma piuttosto per ogni maschio musulmano che ottiene l’accesso al paradiso.[27]

  6. I miei rispetti Signora Federica, è coraggiosa, stimabile e valente come dovrebbe sembrare chi dovrebbe esserlo e molto più di chi sbandiera e ostenta di esserlo, ad ogni occasione facile!

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