Mussolini: “Italiani, popolo di voltagabbana!”

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Non si danno pace neanche l’estate gli antifascisti di professione. Evidentemente devono coprire il buco lasciato dal loro crollo elettorale. Ormai se la prendono pure con gli stabilimenti balneari. Sono rimasti ancora al ‘900 a prendersela col Duce. Visto che a loro piace la storia, gli proponiamo un tuffo nel passato, con questa intervista a Benito Mussolini.

Colloquio virtuale con un personaggio storico tra domande attuali e risposte attinte dalla sua vita, dalle opere di cui è autore e da quelle che lo riguardano.

Tra le fonti per questa intervista: “Colloqui con Mussolini” di Emil Ludwig Mondadori 1950, “Dux” di Margherita Sarfatti, Mondadori 1982, “Mussolini l’uomo e l’opera “ di Giorgio Pini e Duilio Susmel, La Fenice, Firenze 1955.

Duce, posso darle del “lei” ? il “voi” è acqua passata. E come debbo chiamarla?

Mi dia del “lei” e mi chiami Benito. Lo so era il nome di un rivoluzionario sudamericano, ma la mia famiglia era rivoluzionaria da sempre, socialista e di sinistra ed anch’io lo sono stato.

Quando?

Fin dalla mia prima gioventù. Ero iscritto al partito socialista ma nel settembre del 1911, quando il governo Giolitti decise di invadere la Libia, mi ribellai anche ai vertici del mio partitoa Filippo Turati e a Claudio Treves che, riunitisi a Milano, nell’appartamento di Anna Kulishoff, in piazza Duomo, avevano deciso di dichiararsi solidali con Giolitti.

Fu quando guidò la rivolta di piazza a Forlì, assieme a Pietro Nenni?

Sì, il 25,26,27 settembre 1911. Fui arrestato e processato. Al processo mi risentii moltissimo. Ammettevo tutto meno l’ultimo capo d’imputazione che respinsi con tutto me stesso “atto indegno di un combattente”. Che vergogna!

E quanto le dettero?

Cinque mesi di reclusione. Dopodiché me ne andai in Svizzera ma da lì a poco tornai in Italia, a Milano perché il partito mi aveva affidato la direzione dell’Avanti.

Durò poco però. Nel famoso libro “Dux” di Margherita Sarfatti si legge “si congedò dall’Avanti senza volere l’indennità giornalistica e neppure lo stipendio in corso, e persino rifiutando quel migliaio di lire che la direzione del partito lo supplicava di accettare per i bisogni della famiglia. Eppure, fondava ora un giornale proprio. Per i suoi detrattori aveva accettato “l’oro francese”: un’accusa un po’ dura …

Ma neanche per sogno era arrivato il momento di scendere in campo con le armi in pugno contro l’impero austriaco, nostro oppressore da secoli. Fondai il Popolo d’Italia e lo chiamai “quotidiano socialista”.

Margherita Sarfatti
Margherita Sarfatti

Lei si sentiva più uomo politico capo del governo o più giornalista?

Le rispondo con le esatte mie parole che riportò Margherita Sarfatti nel suo “Dux”: andando al governo, spesso e volentieri prendevo dei fogli e scrivevo qualche cosa che poteva interessare agli italiani. Ciò aveva l’apparenza di solenne delle note ufficiose o ufficiali che dir si voglia. Erano in realtà dei piccoli articoli.

A proposito di Margherita Sarfatti brillante giornalista bella signora ebrea che per molti anni fu legata a lei da passione amorosa, che opinione aveva di lei come uomo?

Nell’ultima edizione di “Dux” si legge “…benché abbia dato alle donne, con molta generosità, il diritto di suffragio amministrativo, al condottiero romagnolo la donna appare tuttavia sempre, da egoista maschile, bella e destinata a piacere”.

Benito è vero che il famoso giudizio “Governare gli italiani non è impossibile ma inutile” lei lo copiò da Giovanni Giolitti ?

Ma neanche per sogno! Il giudizio è mio e la frase è mia. Ed è anche la verità. Del resto basta girarsi indietro e dare uno sguardo alle vicende degli italiani nei secoli: sempre divisi, sempre pronti a passare da una barricata all’altra e sempre pronti a cambiare bandiera ai primi accenni di maltempo.

Lei cita continuamente “Dux”. Ma nel 1938, quando furono varate le leggi razziali, il Ministero dell’educazione nazionale lo fece ritirare da tutte le librerie, e la Sarfatti dovette fuggire negli Stati Uniti.

Perché insiste su questo tasto? Io ho sempre avuto la massima considerazione per gli ebrei . Il Ministro degli Interni del mio primo governo, Finzi, era ebreo, l’amministratore del Popolo d’Italia era ebreo, tra i fascisti della prima ora molti erano ebrei. Ma ciò che mi fece optare per le leggi razziali fu l’ostilità della finanza mondiale dominata dalle lobby ebraiche, nei confronti dell’Italia…

A proposito di ebrei anche l’altro celebre libro a lei dedicato e destinato a restare nella storia, fu scritto da un ebreo.

Sta parlando dei “Colloqui con Mussolini” scritto da Emil Ludwig, grande scrittore e storico tedesco di stirpe e religione ebraica. Mi feci intervistare nel 1932 per due settimane gli dedicai un’ora ogni pomeriggio.

Ci può ricordare alcune risposte che diede alle domande di Ludwig?

Incominciamo da quella sull’amicizia. Gli dissi che non potevo avere amici sia per il mio temperamento sia per il mio concetto degli uomini. Gli precisai che gli amici più fedeli erano quelli più lontani; erano chi nonbenito_mussolini_1 aveva mai voluto niente.

Nel libro c’è anche un capitolo dedicato alla fede…

 In gioventù ogni misticismo mi era estraneo ma negli ultimi anni era cresciuto in me il convincimento che potesse esservi una forza divina nell’universo. A Ludwig precisai che “divina” non significava per forza “cristiana”.

La pensa sempre così?

No ora so che Dio è il Cristo. Ma lo sapevo già a Gargnano quando, pochi giorni prima della fine, ricevetti l’assoluzione dopo essermi confessato.

Con riferimento alla crisi economica del ’29 Ludwig le chiese” perché data la sua battaglia contro le barriere doganali, non fonda l’Europa?” che cosa rispose a questa domanda?

Risposi così: sono vicino a questa idea, ma il tempo non è ancora maturo. Vedremo nuove rivoluzioni e solo da esse sorgerà il nuovo europeo.

@terzigio

3 Commenti

  1. Non si può fare un’intevista ad un morto, in particolare morto ammazzato per chiudergli la bocca proprio riguardo ai tanti voltagabbana che ad un eventuale processo, che hanno ottenuto anche personaggi come Wilhelm Keitel, sarebbero stati additati.

    • quando tutto volge a peggio ogni popolo è voltagabbana, guarda russi, e blocco dell’est e pure gli inglesi e i tedeschi per non parlare dei francesi….

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