Una Leica M e una Sony 35 mm al collo, un’idea artistica in mente, e il desiderio di emozionarsi nel cuore. Così Giuseppe Chiucchiù, fotografo marchigiano, ha deciso di percorrere l’Italia per dare vita al progetto #ChiucchiuInItaly.
Dopo aver incrociato guerra e miseria in Bosnia-Erzegovina, Albania e Ciad, e aver scandagliato luci e ombre di Tunisia, Cina, India e Uzbekistan, con la delicatezza che l’ha contraddistinto anche durante la carriera di paparazzo permettendogli di essere l’unico fotografo riuscito a immortalare Lucio Battisti, a marzo di quest’anno ha deciso di fermarsi e posare lo sguardo sulla sua terra.
“Due anni fa in Francia con Joachim Krol, noto attore tedesco, ho girato un reportage sulla viticoltura gallica tra i meandri della Francia, che ha riscosso successo sulla tv tedesca. Da qui è nata l’idea di promuovere la bellezza dell’Italia, degli italiani. Così a marzo di quest’anno prima in auto e poi in moto, a volte anche in scooter per sentire ancor di più l’alito della gente, ho iniziato a percorrere l’Italia da nord a sud, dal Trentino alla Puglia, soffermandomi nell’entroterra che amo definire la spina dorsale del Belpaese, tra i borghi sconosciuti ove il tempo pare essersi fermato” racconta Chiucchiù, formatosi in Germania, cresciuto professionalmente come fotoreporter di guerra per note agenzie di stampa nonché vincitore del Nikon Photo Contest International con un documentario sugli ebrei ortodossi di New York.
“Senza filtri né artifizi ho sentito il bisogno di percorrere la strada artistica che custodivo da tempo nel cuore. Ho iniziato a ritrarre i volti della società italiana, ne catturo l’essenza, annullando così ogni distanza” aggiunge il fotografo marchigiano mostrandoci un’anteprima dei suoi scatti in bianco e nero ravvivati dallo sguardo innocente di bambini che inseguono un pallone tra i vicoli di Scampia, ignari di violenza e malaffare. Nelle sue opere si sofferma poi sulla quotidianità, sulla tradizione degli antichi mestieri custodita tra le campagne dell’entroterra italiano, su volti segnati dalle rughe sui quali nonostante i patimenti della vita risalta sempre l’amore, sui dettagli delle feste patronali di paese, sulla semplicità del sentimento filiale. Sino a ritrarre tossicodipendenti, prostitute, transessuali, skinheads: schizzi di tinte vivaci che sgorgano dal suo bianco e nero, raffigurando la centralità della periferia.
“Mi allontano così dal mondo patinato delle riviste, sfioro l’anima degli italiani, li cingo in un abbraccio caloroso donandogli un ritratto sincero” prosegue Chiucchiù annunciando inorgoglito che nel prossimo anno il progetto fotografico #ChiucchiuInItaly sarà racchiuso in un libro grazie al sostegno di un editore tedesco. Nel volume, ogni scatto del reportage sarà affiancato da una riflessione del fotografo, raccolta ed elaborata da amici giornalisti, per dare vita a una storia romanzata dell’Italia tra ieri e oggi.
Chiucchiù entro fine anno concluderà il suo viaggio emozionale ma frattanto, per dare maggiore visibilità al progetto, ha deciso di condividere un assaggio delle sue opere su Instagram e Twitter con quel pubblico lontano dal suo mondo di pellicole e camere oscure. Curiosi e appassionati, prossimamente, potranno acquistare le stampe fine art e l’ebook in anteprima sul sito www.artbookers.com. In attesa di sfogliare le pagine intrise di emozioni e rivedersi tra i volti di #ChiucchiuInItaly.