«Non faccio il musicista per lavoro ma per vivere, per dare utilità al mio tempo». Come tanti nella nostra Italia, Daniele Meneghin concilia per necessità il suo lato artistico con un mestiere “normale”. «Abito nella parte laboriosa dell’Italia, il nord-est, dove ho una piccola azienda che produce materiale per impianti idraulici» dice il cantautore e musicista veneto, puntualizzando: «Sono me stesso sia in azienda che sul palco». La passione per la musica c’è sempre stata: «Ho iniziato a studiare pianoforte a sei anni e la prima canzone l’ho scritta ancor prima. Amavo molto le sigle dei cartoni animati, tanto da inventare le mie». Cresciuto con i grandi cantautori come De Andrè, De Gregori e Guccini, per poi amare anche Ben Harper, i Coldplay e Caparezza («Lo reputo il più bravo cantautore che abbiamo oggi in Italia»), oggi Meneghin dice che la musica la subisce perché «non riuscirei a starne senza». La conferma sono i suoi quattro album. L’ultimo è “Animali, uomini e occasioni”. «Avevo voglia di fare un disco diverso dai precedenti, “suonato in studio” con Osvaldo Di Dio (chitarrista di Franco Battiato, Eros Ramazzotti, Cristiano De Andrè, ndr) e la sua band. Avevo in cantiere da diversi anni un concept album che volevo intitolare “Animali”, dove parlare dell’uomo attraverso gli occhi degli animali e viceversa. Vista l’occasione di lavorare con Osvaldo e la voglia di incidere anche brani di recente scrittura, ho deciso di unire alcuni testi degli animali con canzoni recenti che parlano del mio essere al mondo». Del 2003 il suo esordio come solista con “Prove d’autore”, a cui sono seguiti “Bertoldo si confessa ridendo” e “Il prossimo”. «Sicuramente in questi anni sono cresciuto a livello tecnico oltre che di età. Anche l’approccio alla scrittura è diverso, così come i temi che tratto» commenta. «Scrivo canzoni perché ho bisogno di farlo, vengono fuori in maniera spontanea; i miei brani sono il riassunto di quello che vivo e di come lo vivo». Se le idee gli vengono in ogni momento, le canzoni prendono forma di mattina, all’alba: «Mi alzo tutti i giorni alle 5. È quando tutto ancora dorme che riesco a rilassarmi ed a perfezionare i miei pezzi». Infine, anticipa: «Sto già scrivendo per il prossimo album. Non ci sarà un solo tema e, come sempre, il filo conduttore sarà la mia emozionalità. Io scrivo solo quando qualcosa mi tocca».