Gli occhi dei bambini che, a Manchester, si sono spenti per sempre

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Sara Galimberti
Sara Galimberti

Ancora atti di terrorismo, morti, feriti e dispersi in Gran Bretagna. Ieri sera, a Manchester, al termine del concerto della cantante statunitense Ariana Grande, un kamikaze si รจ fatto esplodere con un ordigno artigianale imbottito di chiodi provocando una tragedia inaudita e paralizzando l’interi mondo. Sara Galimberti, cantautrice lanciata dal Festival di Sanremo e madrina di diverse manifestazioni a sfondo sociale e culturali, ha scelto di condividere con OFF la sua toccante riflessione.

Apro gli occhi, mi sveglio e comincio la mia giornata. Con lo spirito di sempre, appassionato e pieno di energia, comincio a guardare lโ€™elenco di cose da fare appuntate sul mio diario. Mi preparo un thรฉ e mentre sorseggio pacatamente, ancora un poโ€™ assonnata, scorro veloce internet e leggo una notizia agghiacciante: a Manchester durante il concerto di Ariana Grande, muoiono 22 giovani, compresi bambini, ne vengono feriti altri 60 e numerose persone risultano ancora disperse, vittime di un kamikaze. Ammutolisco. Mi assale un senso di angoscia, impotenza e paura. Quella che avrebbe dovuto essere una sera di festa e di gioia, in nome della musica che unisce e che celebra la vita, si รจ trasformata in un incubo infernale, ancora una volta.

Non basta ricordare Parigi, la strage del Bataclร n e tutte le altre stragi recenti, compreso lo sterminio in Siria.ย La cosa che mi fa terrore รจ notare come tutto questo orrore sia diventato un simbolo del nostro tempo. Come un roulette russa, ogni volta in un paese diverso, con le stesse modalitร , vittime innocenti del terrorismo e di giochi di potere piรน grandi di noi, scontano la pena e pagano il terribile destino di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. E penso sempre : โ€œE se lรฌ ci fossi stata io o le persone che amo?โ€ e mi sale un brivido lungo la schiena al solo pensiero, ma provo lo stesso dolore e sgomento, immaginando le vittime coinvolte e soprattutto le loro famiglie. Guardo e riguardo i primi video in circolo e la testimonianza di una giovane ragazza ancora con il panico nel cuore e negli occhi e rimbombano dentro la mia testa solo le grida spaventate di tutte quelle ragazze in fuga. Sarร  che sono diventata zia da poco, sarร  che ho un amore particolare per i bambini, ma mi soffermo sulla scritta โ€œmorti anche bambini nella strage di Manchesterโ€. Penso a mia nipote,ย penso agli occhi dei bambini che erano al concerto insieme ai genitori, pieni di festa e gioia negli occhi, allโ€™improvviso spegnersi. E tutto questo mi distrugge. Provo dolore, rabbia, sgomento, impotenza.

I bambini e la musica, simboli di gioia, di vita e bellezza, distrutti, annientati in pochi istanti. Mi viene da piangere, cosรฌ come ho pianto per i bambini siriani e per tutte le vittime fino ad oggi di tutte le altre stragi. Perchรฉ sono nostri fratelli, ogni strage ci riguarda, in quanto esseri umani e non importa quanto lontano o vicino accada, il dolore รจ lo stesso. Oggi non รจ un giorno qualunque.