Hanno cominciato costruendo una zattera, che dal 25 giugno al 1 luglio diventerà lo studio di registrazione galleggiante con cui attraverseranno il Po. E’ l’impresa singolarissima, chiamata appunto “Segui La Zattera”, nella quale si cimenteranno i Giulia’s Mother, visionario duo di musicisti composto da Andrea Baileni e Carlo Fasciano.
In una settimana di navigazione lungo il fiume più lungo della penisola, da Casale Monferrato fino alla foce, i due daranno vita ad “Here”, il loro nuovo capitolo discografico in uscita a settembre per INRI. «Abitiamo fuori Torino, nelle vicinanze di montagne e torrenti, dove siamo soliti organizzare gare di barche» spiega Andrea. «Da qui l’idea. Ci siamo detti di fare qualcosa che ci rappresentasse e ci permettesse di far conoscere noi e la nostra musica tramite il racconto di viaggio». Sei le tappe della band, per altrettanti brani inediti e live. Ad ogni sosta, infatti, il duo oltre a registrare una nuova canzone sarà impegnato in un concerto. E sul palco sarà raggiunto da ospiti musicali e non solo: a Porto Tolle si unirà ai Giulia’s Mother Federico Clapis per realizzare una speciale scultura da installare sulla zattera a compimento dell’impresa.
«Stiamo lavorando affinché l’arte generi arte» commenta Andrea, che dice di aver pensato al progetto con l’obiettivo di «raccontarci nel modo più onesto possibile, ma anche per arrivare ad una fetta di pubblico più ampia». Tutti potremo vivere, infatti, la traversata in tempo reale: ad ogni attracco corrisponderà una storia in una clip esclusiva realizzata in presa diretta e subito condivisa sui social con l’hashtag dedicato #SEGUILAZATTERA. Prima di quest’avventura fluviale la band ha macinato chilometri, suonando nelle città italiane, in Inghilterra e Scozia, dove si è fatta apprezzare per un sound che unisce folk, indie/ pop e post rock. E per il particolare modo di suonare la chitarra di Andrea (premio ADGPA Miglior Chitarrista Acustico 2013) che, nonostante sia accompagnato solo dalla batteria di Carlo, genera l’impressione che sul palco ci siano ben più di due persone.
“Truth” è il loro primo album, interamente in inglese: «Nonostante sia più povera da un punto di vista lessicale, l’inglese è una lingua più musicale». «Ma non abbiamo chiuso le porte all’italiano, tanto che potremmo inserire un pezzo nella nostra lingua nel prossimo disco» avvisa Andrea. Infine, di questo nuovo album anticipa: «Rispetto al lavoro d’esordio sarà più consapevole e più rock, con al centro il concetto del tempo, di quanto sia relativo e a volte sia difficile apprezzarlo».