Cafiero: “Quella volta che Grignani mi chiese di cantare al suo posto”

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IMG_3191Nel 2015, in occasione del concorso #nuovoMEI, conquistò il premio di “Miglior chitarrista dell’anno”. Da allora, la carriera di Cafiero, all’anagrafe Salvatore Cafiero, non si è più fermata e attualmente si sta dedicando alla realizzazione del suo primo progetto discografico. OFF ha incontrato il musicista, cantautore e produttore di origine salentina.

Raccontaci di questo tuo nuovo progetto: cosa ha aggiunto al tuo percorso professionale?
Ha aggiunto la voglia di comunicare ciò che penso: i sentimenti, gli stati d’animo, non solo attraverso la chitarra ma anche con la voce, con i gusti personali, senza limiti ma a 360 gradi.

Quando hai capito quale fosse la strada professionale giusta da intraprendere?
In realtà non ho mai pensato ad una strada giusta, in particolare, ma ho più che altro seguito la mia passione senza aspettative di alcun genere. Tutto è diventato professionale con il tempo ma ho sempre suonato e fatto musica con la stessa attitudine che ho sempre avuto sin dall’inizio, fatta di passione e rispetto per la musica.

Quando, invece, hai capito che la tua passione poteva trasformarsi in un vero e proprio lavoro?
Come ho già accennato, è stato qualcosa di inconsapevole ed è diventato un lavoro senza che me ne rendessi conto perché per me, la professione, rimane pura passione.

Finora qual è stata la soddisfazione più grande raccolta? E la delusione?
Di soddisfazioni ce ne sono state innumerevoli, spesso accompagnate da una delusione. Credo faccia parte della vita in generale, non solo nella musica, ma è stupendo cosi: suonare è vivere e viceversa, tutto fa parte del gioco.

Oggi a chi senti di dover dire grazie?
Io, per natura, sono molto riconoscente e devo dire grazie a chiunque ha creduto in me ed anche a coloro che non lo hanno fatto perché, in un modo o nell’altro, mi hanno dato la forza per migliorare.

Nei momenti meno semplici, cosa ti ha dato la forza per andare avanti?

Nei momenti più duri ho cercato sempre l’energia nella fede che ho per la musica, che per me è sacra. Indipendentemente da tutto sono certo che la chitarra può salvarmi ed è la mia risorsa più grande, il mio angelo custode.

Ci racconti quello che ritieni essere l’episodio più curioso della tua carriera?
Credo che potrei scrivere un libro di episodi curiosi che mi sono accaduti nel mondo della musica, forse quello più emozionante è avvenuto durante un concerto di Gianluca Grignani. Nel corso del live gli ho passato la mia chitarra perché la sua aveva dei problemi e lui mi ha chiesto di cantare al suo posto il brano che stavamo suonando. Ricordo quel momento con particolare emozione, Gianluca è imprevedibile ed è un artista unico che sa come tirare fuori il meglio da chi lo affianca sul palco anche spingendolo in situazioni estreme.

Nella vita di tutti i giorni, quando non lavori, come ami trascorrere la quotidianità?
Amo assorbire la bellezza della natura e l’affetto di chi mi sta accanto, vedere film e serie televisive, leggere e soprattutto ascoltare musica senza discriminare alcun genere.

C’è un aspetto di te che il pubblico non conosce e che ti piacerebbe emergesse?
Mi piacerebbe riuscire a far trasparire che non sono solo un chitarrista ma che ho qualcosa da dire anche con la voce ed i brani che scrivo. Credo che la mia anima sia totalmente avvolta dalla musica, come se fosse la mia stessa gravità, senza la quale non esisterei.

Progetti futuri?
Sono in continua evoluzione, incline alle sperimentazioni ed amo fare nuovi progetti. Attualmente, oltre ad ultimare il lavoro da solista, sto dando vita a delle idee con dei bravissimi musicisti (la band dei Tiromancino) in cui ho individuato una grande umanità e sensibilità artistica. Insieme formeremo una nuova band con un sound molto rock e faremo brani inediti. E poi continuerò ad affiancare artisti che stimo, come Grignani con cui suono dal 2013.

Sempre guardando al futuro, quali altri traguardi ti piacerebbe raggiungere nella sfera privata e professionale?
Nella sfera privata il traguardo più importante è la serenità che alimenta la passione e tale stato d’animo mi permette di fare con armonia ed ottimismo tutto il resto, compreso la mia professione.