Camilla Filippi: “Bisogna trovare un lato positivo anche nel dolore”

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IMG_2926È una donna molto diversa da Cristina, il personaggio che interpreta nella serie Tutto può succedere. Tuttavia anche Camilla Filippi, spesso, per aiutare gli altri, tende a trascurare se stessa. Abbiamo incontrato l’attrice di origini bresciane, che in questi giorni si sta occupando nella sua città natale della mostra Psychedelic Breakfast, alla conferenza stampa di presentazione della fiction del giovedì sera di Raiuno.

Camilla, anche in questa seconda stagione di Tutto può succedere interpreti il ruolo di Cristina…
Un personaggio ricco di sfaccettature, il mio. Cristina, infatti, è una moglie e una mamma. E’ una donna che ha tantissime responsabilità: è una di quelle persone capaci di mandare avanti la casa, la propria famiglia e tutta una serie di questioni che le gravitano attorno. Quello che più mi ha colpito di questo personaggio è la sua forza nonostante l’innata fragilità.

Max, il secondo figlio di Cristina, soffre della Sindrome di Asperger. Quanto è importante parlare su Raiuno di un tema così delicato?
È fondamentale che anche una fiction di Raiuno affronti certe tematiche come la Sindrome di Asperger o l’autismo, anche perché la percentuale di bambini colpiti in Italia è veramente alta. In tutto il mondo, poi, ancora di più. Parlarne aiuta a non aver paura e ad affrontare determinate problematiche nel modo giusto. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di parlarne, stimolando chi ci guarda a trovare anche un lato positivo. Perché c’è un lato positivo anche nelle cose più tristi. Sono sempre stata convinta del fatto che, anche quando una persona è sommersa da tante problematiche, possa comunque trovare un motivo per non abbattersi e lasciarsi andare, reagendo con forza alla vita. E credo che questo sia possibile quando si può fare affidamento su una famiglia che riesce, nonostante tutto, a restare unita.

Pensi di avere qualcosa in comune con Cristina?
Sia io che lei siamo due mamme. Però, a livello caratteriale, siamo molto diverse. Io ho due figli: uno di undici anni e l’altro di sei. E tendo a essere molto protettiva, oltre che attenta alle esigenze di chi mi circonda più che alle mie. Fortunatamente, ogni tanto mi ricordo che esisto anche io (sorride, ndr).

È faticoso conciliare i vari aspetti della tua vita?
Sì, lo ammetto, è complicato. Soprattutto, perché, mi sforzo sempre di essere presente non solo per i miei figli ma anche per le altre persone che fanno parte della mia vita e che eventualmente possano avere bisogno di me. E cerco di farlo sempre nel modo più giusto, senza mai essere troppo invadente. Chissà, magari non sempre ci riesco ma ce la metto tutta, purtroppo dimenticandomi qualche volta di me stessa. Faccio davvero tanta fatica.

Che tipo di educazione impartisci ai tuoi figli?
Io detesto e mi fa orrore chiunque sia pavido, a qualsiasi età. Di conseguenza, insegno ai miei figli a non essere pavidi. E, soprattutto, a essere responsabili di tutte le azioni che fanno. Mi piacerebbe che i miei figli riuscissero sempre a difendere le persone a loro care e a non avere paura quando si tratta di difendere a spada tratta quelli che si trovano in difficoltà.

Una delle problematiche più frequenti, specialmente tra i bambini, è il bullismo…
Anche quando affronto il tema del bullismo con i miei figli, cerco di far capire loro che quei bambini che hanno attacchi di ira o di violenza, evidentemente stanno passando un periodo delicato della loro vita. In questi casi, infatti, bisognerebbe cercare di aiutare sia la vittima che il carnefice.

Progetti futuri?
Dopo Tutto può succedere, prossimamente, tornerò sul piccolo schermo con la nuova stagione della serie Non uccidere. E poi mi dedicherò a una mia mostra che sarà possibile visitare a Brescia fino al prossimo 4 giugno.

Di cosa si tratta?
S’intitola Psychedelic Breakfast: un progetto ospitato a Brescia, che è la mia città natale, con una nuova selezione di cinquanta opere, dove mi esprimo tra emozioni emozioni e stati d’animo, impersonando celebri icone del mondo del cinema, musica, sport, politica e tanto altro ancora. Sono orgogliosa del fatto che la mia mostra sia stata inserita all’interno del programma ufficiale del Brescia Photo Film Festival: mi sta regalando delle enormi gratificazioni.