Papaleo: “Il mio sogno? Vincere un Grammy come musicista”

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INTERVISTA_FOTO 2Dopo un tour musicale durato tutta l’estate ed in procinto di concludersi, Rocco Papaleo, uno degli artisti italiani più completi, è attore, sceneggiatore, regista, musicista e conduttore, approderà alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia il 1 settembre.

Rocco è infatti nel cast del lungometraggio scritto e diretto da Alessandro Aronadio, ORECCHIE, un piccolo film in bianco e nero dai toni grotteschi, che verrà presentato in anteprima mondiale nell’ambito di Biennale College.

Rocco, nel lungometraggio Orecchie interpreti un sacerdote con delle idee piuttosto originali, ce lo vuoi raccontare?

Un personaggio quantomeno stravagante, è la seconda volta che Alessandro, il regista, mi propone un ruolo del genere, per mettere dell’ironia in qualcosa di spirituale creando un approccio diverso alla spiritualità. Si tratta di un prete molto concreto e davvero sorprendente. Considera che io non ho un vero e proprio rapporto con i sacerdoti,, ho seguito l’iter di molti di noi col Battesimo, la Prima Comunione e la Cresima e tutto si è fermato li.

Ma questo sacerdote ti piace?

Io i miei personaggi non li giudico mai, provo ad interpretarli come è richiesto dal regista anche se devo dire che questo sacerdote in particolare mi ha fatto una certa simpatia.

In questa opera il protagonista è un esordiente, Daniele Parisi, mentre i personaggi di contorno sono tutti attori di grande esperienza, oltre a te ci sono Pamela Villoresi, Piera Degli Esposti… Che cosa ti è piaciuto del progetto per decidere di prenderci parte?

Innanzitutto il mio legame con il regista che conosco da un po’ di anni e del quale apprezzo il lavoro e l’intuito, e poi trovo giusto che molti attori di esperienza si prestino per un piccolo film dando rilievo e supporto ad un giovane talento come Daniele Parisi, che spero, attraverso questo film, possa mostrare le sue capacità.

Tu sei un artista completo: se dovessi sognare di ricevere un premio importante a quale di questi ambiresti: Oscar alla regia, Leone d’Oro come migliore attore o Grammy come musicista?

Un Grammy come musicista.

A proposito di musica: cosa si prova ad essere scartati, comeIMG_1709 musicista, al Festival di Sanremo e l’anno successivo ad essere chiamati a cocondurlo con Gianni Morandi che scartò la tua canzone?

Non è stato poi uno scarto clamoroso e comunque fu argomentato nel senso che non si trattava di una bocciatura artistica ma semplicemente l’idea di non confondere il pubblico presentando un attore, che è IMG_1708poi il ruolo nel quale vengo percepito  maggiormente, nelle vesti di cantante. Il fatto di essere chiamato a cocondurre l’anno seguente mi è sembrato un bellissimo regalo, no?

Il Giornale Off è nato per dare spazio agli artisti esordienti e validi che ancora non hanno avuto un riconoscimento ufficiale. Tu, che il meritato riconoscimento ce l’hai ormai da tempo,  hai voglia di raccontarci un momento OFF, dei tuoi esordi  in cui non ti si filava nessuno?

Continuerei a parlarti di musica in questo caso: io ho pubblicato due album nella mia vita, il primo è passato completamente inosservato, il secondo anche ma in una fase diversa della mia storia. Il primo album, che ho pubblicato vent’anni fa, è un disco di canzoni con uno sguardo anche al teatro canzone, un disco secondo me innovativo che non ebbe alcun riscontro creando in me una grandissima delusione anche perché è proprio nella musica che io ripongo le mie maggiori aspirazioni.