L’estate a Roma? Riparte dal gasometro

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Prosegue il successo del “Gasometro”, al suo quarto anno, il grande evento dell’Estate Romana: due mesi di eventi e di dibattiti, di musica e di arte, di cultura e di divertimento

gasometro-romaUn luogo che è innanzitutto un grande simbolo, quello di una città storica che guarda al futuro, una delle principali costruzioni del Novecento, in quello che era il quartiere industriale della Capitale. Quello che è stato spesso ribattezzato il “meraviglioso Colosseo industriale”, quest’anno compie 80 anni: il cilindro di acciaio di 92 metri è stato costruito nel 1936, la capacità è di 200mila metri cubi.

Prosegue il successo del “Gasometro”, al suo quarto anno, il grande evento dell’Estate Romana: due mesi di eventi e di dibattiti, di musica e di arte, di cultura e di divertimento. Due mesi di programmazione per un calendario già fitto di vernissage e di rappresentazioni teatrali, di proiezioni cinematografiche e di grandi concerti. Tra gli ospiti più attesi, anche Francesco Montanari, Giorgio Tirabassi, Vinicio Marchioni, Claudio Santamaria, Valerio Aprea , Antonio Rezza, Augusto e tanti altri.

Un luogo che è innanzitutto un grande simbolo, quello di una città storica che guarda al futuro, una delle principali costruzioni del Novecento, in quello che era il quartiere industriale della Capitale. Quello che è stato spesso ribattezzato il “meraviglioso Colosseo industriale”, quest’anno compie 80 anni: il cilindro di acciaio di 92 metri è stato costruito nel 1936, la capacità è di 200mila metri cubi.

Questo monumento industriale torna ad essere il punto di riferimento dell’estate capitolina, fino a sabato 17 settembre, dalle 18:30 fino alle 4 del mattino, offrendo divertimento e cultura fra teatro, cinema, spettacoli, musica live, dancefloor, sport, arte. Il tutto al grido di “Core d’Acciaio”. Se nelle scorse  settimane si sono alternati sul palco della “sezione teatro” artisti come Vinicio Marchioni e Valerio Aprea, Maria Letizia Gorga e Giovanni Auletta, Giorgio Tirabassi accompagnato dai suoi Hot Club Roma, con “Omaggio a Django Reinhardt”, l’ultimo spettacolo è previsto per mercoledì 27 con Augusto e Toni Fornari in “Fratelli d’Italia”. La programmazione teatrale riprenderà a settembre: in programma gli spettacoli di Francesco Montanari, Simona Patitucci, Verba Volant e tanti altri.

Spazio, nelle prossime settimane, soprattutto al cinema. Dopo l’omaggio ad Andrea Pazienza con la proiezione di “Paz!”, a cui ha partecipato anche Claudio Santamaria, giovedì 28 ci sarà “Suburra”. Venerdì 29 luglio si potrà assistere a un grande classico, “The Rocky Horror Picture Show” di JimSharman, mentre giovedì 4 agosto sarà il turno di “Pranzo di ferragosto” di Gianni De Gregorio. Nei giorni successivi, quelli del 5 e del 9 agosto, l’amore pop di “(500) giorni insieme” di Marc Webb e quello drammatico di “Romeo + Giulietta di William Shakespeare” di BazLuhrmann. Il 10 e l’11 agosto  rispettivamente, “Frida” di Julie Taymor e “Juno” di Jason Reitman. La rassegna cinematografica si concluderà a settembre con “Escoriandoli” di Antonio Rezza, il 10 e 11 settembre, e una retrospettiva sul Maestro Caligari, il 14 e 15 settembre.

Musica a non finire durante le notti del Gasometro. La programmazione del Faro abbraccia tutti i tipi digasometro musica, dall’underground a quella emergente, sino ad una serata ad hoc dedicata agli anni Duemila: martedì “Can you feel it”, mercoledì “Rum”, giovedì “Forever young”, venerdì “Smash”, sabato “Festiva 2000”. Per quanto riguarda il Borgo, che fonderà musicalità dance e pop a quelle più dure del punk e del reggae, giovedì è il turno di “Yav”, venerdì di “La Congrega”, sabato di “Fare festa”. Tra le date da non perdere, martedì 26 luglio Il Faro presenta: Can You Feel It with Boot & Tax (Optimo Music), congiunzione artistica di Cristian Croce (The Barking Dogs) e Claudio Brioschi (Brioski).

Al Gasometro, luogo di un passato che non c’è più, che non fa più storia, nasce una nuova Storia. Quella di una generazione “urban” che abbandona sempre più i suoi luoghi comodi e blasonati per valorizzare quelli più “invisibili”, quelli che hanno bisogno di essere considerati. Quelli che, a volte, potrebbero diventare il simbolo di una città che cambia, che si modifica, che evolve. Che va avanti per non voltarsi più indietro.