Eroi decomposti tra Dark e eros

0

ARTE_FOTO 2Nata a Sassuolo nel 1971, Beatrice Riva ha scelto di dedicarsi anima e corpo al mondo della pittura soltanto nel 2010. Specializzata nella tecnica dell’olio su tela, dipinge principalmente figure umane, trovando esaltazione in rappresentazioni dalla forte carica erotica. Il senso della carne pare essere davvero il marchio di fabbrica di quest’artista. Ma non una carne pulsante, viva: bensì una carne quasi ghiacciata, cristallizzata nella penombra di atmosfere oscure che rendono freddo il sangue che la Riva lascia talvolta scorrere dalle proprie tele. Raffigurazioni che, eroticamente, sembrano non giungere alla completa espressione di sé stesse ed anzi, decomponendosi prima di arrivare all’apice di una luminosità che si percepisce ARTE_FOTO 4come mancata, crollano in una bellezza decadente e sussurrata, altamente femminile.

Giovani corpi che d’impatto risultano disturbanti nel loro esser scomposti da squarci, graffi, zone oscure e poi sempre fermati, bloccati, come tenuti a distanza, in una penombra dal sapore “dark” che però non riesce a nascondere alla vista anche una certa influenza rinascimentale. “Dissoluzione dell’ego”, raffigurante il volto pallido di un giovane uomo che si decompone in macchie di nero e grigio, è esemplificativo in tal senso. Come anche “Il lato oscuro”, dove un corpo maschile si dissolve senza forma nel rosso e nel grigio per metà della sua figura, oppure “Risalire”, in cui un angelo caduto, in un’atmosfera claustrofobica, sembra tentare di ritrovare la luce perduta.  Oltre trenta opere della Riva sono rimaste esposte fino al 30 giugno, nella Galleria d’Arte “D’Art Visual” di Menaggio (Co). Molte di esse resteranno tuttavia ancora visibili in loco.