Le Rivoltelle che sparano rock al femminile

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Si chiamano Le Rivoltelle, che nella loro Calabria è sinonimo di sparatorie, e portano in giro la rabbia del Sud. Ma non lasciatevi trarre in inganno: con proiettili e sangue non c’entrano nulla, loro sparano con gli strumenti e colpiscono con la musica. Elena, Alessandra, Paola e Angela hanno iniziato a condividere la passione per il rock nel 2005. Con una personalità ironica e anticonformista, la girl band cosentina ha esordito nel 2011 con il disco Donne Italiane, racconto del lato femminile della storia del nostro Paese che trae ispirazione da Alda Merini e Anna Magnani. Contiene invece un omaggio a Mia Martini (con una personalissima versione di Piccolo Uomo), il secondo disco, Le Rivoltelle, nel quale trova spazio anche Taglia 38, pezzo dedicato a Mariafrancesca Garritano, la ballerina della Scala che ha denunciato la diffusione dell’anoressia nel mondo della danza.

Il 2016 è l’anno del nuovo progetto discografico con l’uscita del singolo Io Non Mi Inchino, accompagnato da un video ideato e diretto da Livia Alcalde Patanè. «Il brano racconta il Sud con gli occhi disincantati di chi quel Sud lo ha visto e subito sulla propria pelle – affermano – L’idea nasce da una rilettura dell’esperienza di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, uomo di grande spessore culturale e di grande umanità che da sempre si batte per denunciare i soprusi e lo strapotere della mafia non solo in Italia ma in tutto il mondo». Volutamente fuori dagli schemi, con all’attivo centinaia di concerti live, le quattro ragazze sono orgogliose delle proprie radici e fiere di dimostrare che dalla loro terra – dove le formazioni in rosa si contano ancora sulla punta delle dita –  si può arrivare lontano. E a noi pare che siano sulla buona strada