Anzichè le vergogne, si coprono le virtù

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L’importante, in questa Italia zoppa, a quanto pare, è coprire. Coprire di bitume nero la pavimentazione ottocentesca all’ingresso della Cattedrale di Catania, i sampietrini di Via dei Fori Imperiali a Roma o le marmoree nudità della nostra arte. Anziché nascondere le vergogne, noi infrattiamo le virtù. Insomma siamo un Paese adattabile alle esigenze, quelle degli altri, però, di rispetto, tolleranza o di un inutile cerimoniale burocratico. Coperte le statue, coperti di ridicolo, dalla BBC a Le Figarò. Però, stat(u)e sereni. In questo grande nascondino, per fortuna, c’è chi si copre e chi si scopre. Come nel caso del Vaticano, in cui, all’arrivo di Rohani, non si è visto nessun Cardinale impacchettato, nessun crocifisso coperto (quello sì miseramente sempre al centro di ogni possibile capriccio moderno) o come chi, davanti alle proprie responsabilità sociali, istituzionali, non si nasconde miseramente, vedi Maria Teresa Canessa, dirigente della PS, che si toglie il casco e stringe le mani agli operai dell’Ilva nel corso di una faccia a faccia.

Chi si nasconde e chi no. Questione di dignità. Nel frattempo, Franceschini annuncia che Pistoia sarà la capitale della cultura 2017. Evviva! Speriamo che, lì almeno, non vada in visita nessuna delegazione…non si sa mai.