“La vita è ciò che accade mentre siamo intenti a preparare altri piani” disse John Lennon. E qui abbiamo un menage classico che più classico non si può: una lei, Sabrina, bella, in carriera rampante ma non priva di bisogno di tenerezza; un lui, Valerio, bello, creativo, ha vissuto di idee geniali e successi. Una Milano dei pranzi di lavoro, delle sere tra amici e al calcetto, delle corse o dei tramonti al Parco, della vita mondana, delle risate con in mano un un Martini o un Manhattan. Un matrimonio che dura da una decina d’anni (entrambi sono sui 40) e una vita che, appunto, procede secondo i piani. Solo che la vita, quella vera, accade fuori dai piani.
Le crisi, appunto. Quello strano ideogramma che significa pericolo e opportunità. Valerio non è davvero cresciuto, e con il declinare del suo lavoro si perde e si chiude. Sabrina che si sente sola, lo scuote, gli sta attorno, lo cerca. E lo trova. In una vacanza che sembra riacquietare tutto. Scampato pericolo. O no? Gabriele Mondini, Anna Viola, Roberta Bottarelli con La vita è tutta un equivoco (Nomos, 2015, pp 110) ci consegnano una storia di cambiamento necessario, all’insegna dell’imprevisto, e di quello che sta fuori dai piani. “That’s life”, cantava Frank Sinatra.