Andrew Rutt e il migrante salvato dalle acque

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No Truth in Fear di Andrew Rutt – in mostra per una settimana alla galleria Una Vetrina di Roma – rivisita l’autoritratto di Bruce Nauman (Self-Portrait as a Fountain) del 1970, una serie di fotografie a loro volta omaggio alla Fontana di Marcel Duchamp (1917). Nel suo Self-Portrait as a Fointain, Nauman si faceva egli stesso fontana, sputando acqua verso lo spettatore, invitando al dibattito sul ruolo dell’artista. Un artista, nella sua provocazione, comunque impegnato a ritrarre se stesso.
Nella foto di Andrew Rutt, la “fontana” è un migrante nigeriano, Ibrahim, sopravvissuto al viaggio in Italia in un barcone attraverso il Mediterraneo. L’acqua, da elemento di provocazione, si fa elemento di salvezza, speranza, possibilità; l’artista non rappresenta più sé stesso, ma si pone al servizio di una realtà esterna che intende capire e rappresentare. Questa brusca e straniante sostituzione del protagonista dell’immagine pone immediati interrogativi riguardanti la capacità dell’arte di interrogare la realtà e farsi carico delle istanze più concrete e drammatiche di questa.

Elisabetta-572x375Caratteristica delle opere di Andrew Rutt è quella di piegare un codice “alto”,  che include cioè riflessioni e rimandi alla storia dell’arte nonché un dibattito critico spesso autoreferenziale, in rappresentazioni di concrete istanze di vita. Non è un caso che la parola verità, che nei lavori di Rutt puo’ essere intesa come sinonimo di autenticità, sia stata presente anche nel titolo di una precedente mostra dell’artista, (vai alla pagina) Naked Truth, presso la Biblioteca Angelica di Roma, dove gli impiegati della biblioteca (dalle donne delle pulizie alla direttrice) sono stati fotografati nudi, nel loro straordinario ambiente di lavoro, in pose cariche di rimandi alla storia dell’arte. Lo stesso si dica per la mostra Stones are my Ideas of Imagination presso il Museo del Marmo di Carrara, le cui opere hanno affondato le loro radici direttamente nel territorio toscano, raccontato in modo intimo, privato dagli artigiani dello Studio Nicoli, il più antico studio dedicato alla lavorazione del marmo. I

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Andrew Rutt

Il lavoro artistico di Andrew Rutt intende dare voce alle forze autentiche, reali, concrete che animano la nostra esistenza. L’energia che esso veicolano nasce da questa sua capacità di rappresentare la propulsività dell’esperienza vissuta, rifiutando posizioni intellettualistiche e ideologiche.
No Truth in Fear è il primo di sei progetti curati da Mike Watson in Una Vetrina, facenanti parte del ciclo intitolato Conduit. Ogni progetto, che fa parte di un ciclo più ampio che si terrà durante l’anno presso Una Vetrina, nasce dalla conversazione avvenuta tra il curatore e un scelta di artisti che vivono a Roma.