Diciamolo pure, se un programma come “Il Grande Fratello” è arrivato alla sua quattordicesima edizione è per quella voglia innata, talvolta morbosa, di curiosare nella vita degli altri. E in fondo, per quanto ci possa costare ammetterlo, è questa stessa curiosità ad averci resi dipendenti dal social di Zuckerberg e che ci fa trovare incredibilmente intrigante “Do Not Disturb”.
E’ così che si chiama il format a cui ha pensato Mario Gelardi, grazie a cui il teatro si fa in albergo: gli spettatori aprono una porta e si ritrovano a spiare, come intrusi, un momento di teatro in tempo reale. La sensazione è quella di irrompere improvvisamente nell’intimità di sconosciuti, diventando partecipi di frammenti della loro quotidianità. Lo spettatore si ritrova all’interno della quarta parete mentre l’attore, pur avendo il pubblico vicinissimo, non deve percepirlo mai. Basta questo per rendere la distanza tra attore e spettatore quasi inesistente.
Dopo “Dignità autonome di prostituzione” e “Agoraphobia”, arriva una ulteriore e atipica modalità di messa in scena. L’esperimento drammaturgico approda il 26 e 27 settembre al Royal Hotel di Caserta per aprire la stagione del Teatro Civico 14. Non ha dubbi Gelardi, già regista della trasposizione teatrale di “Gomorra”, sull’efficacia del suo format: “Riusciamo a guadagnare quel pubblico che associa il teatro alla polvere, a qualcosa di vecchio. E la soddisfazione maggiore è vedere alcuni di questi spettatori tornare a vedere i nostri spettacoli, ma a teatro”.
Gelardi si riferisce al Nuovo Teatro Sanità (di cui è direttore artistico), una realtà che ha sede in una chiesa sconsacrata, in uno dei quartieri più difficili di Napoli, e che è supportata fortemente da Roberto Saviano. “C’è anche tanta gente che crede in noi, per il territorio siamo una casa della cultura, della legalità”. Peccato che tutto ciò non l’abbia capito lo Stato, che ha deciso di non concedergli i contributi destinati alle compagnie under 35. “Ci hanno bocciato il futuro, ma noi continuiamo a lavorare”.