Le città di Isabella Traglio Vismara. Tra alchimia ed encausto

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http://ilgiornaleoff.ilgiornale.it/wp-content/uploads/2015/07/150X150-VSM_20100920_0027.jpgLa tecnica ad encausto a freddo su legno richiama antichi procedimenti alchemici. La cera d’api, mischiata con la resina di pino e il pigmento scelto, è lavorabile finché il reagente, la trementina, non evapora – ciò avviene anche a temperatura ambiente – e il composto così è destinato a solidificare. Nel mentre, tenendo sotto controllo la reazione, l’artista può imprimere il segno, con pennelli e spatole, in una materia quasi viva, capace di dare ogni volta un risultato nuovo, di trame e texture e trasparenze.

Lavorare con l’encausto è ricominciare sempre da capo, non si è mai sicuri del risultato: “è un drago da cavalcare – spiega Isabella Traglio Vismara che ha sorpreso i visitatori nella sua ultima mostra nei saloni di Sotheby’s Milano – un modo di operare fisicamente impegnativo, viste le dimensioni delle tavole che uso, ma anche in grado di regalare emozioni inedite e sorprendenti, perfino all’artista stesso. Mi costringe, infatti, a confrontarmi con la fede nel mio gesto, con echi di ciò che è profondo dento me e che ho avuto l’occasione di sentire nella mia vita”.

Sarà per questo motivo che le sue città – visibili da ieri a M77Gallery di St.Moritz – un insieme pur rigoroso di linee tono su tono, sembrano sospese in un tempo remoto, architetture che sorgono dal sogno, e si ergono una sopra l’altra quasi all’infinito in un reame che non è certo realtà, ma non è neppure solo di fantasia. Ed anche nelle opere più astratte, rothkiane, resiste nel materiale denso e poroso il fascino di un lavoro esoterico dove il colore, il blu o il rosso per esempio, sembra avere scaturigine non umana, bensì autonoma, frutto del tempo, della velocità, del preparato che si muove secondo un proprio destino.

> www.isabellatragliovismara.com

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