Dalla Sicilia a Milano, flop dei moralisti radical

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crocetta

crocetta

“Va fatta fuori come il padre”: la frase (qualora fosse confermata, per ora resta il giallo) che Matteo Tutino, il medico personale di Rosario Crocetta e suo intimo amico, rivolge a Giulia Borsellino, assessore alla Sanità della regione Sicilia, è l’emblema della violenza e della volgarità di una sinistra che per settanta anni ha vissuto ed è cresciuta nel mito della “superiorità morale” e della “superiorità culturale”. An passant, Crocetta rappresenta anche l’ala più avanzata del cosiddetto “movimento dei diritti” che ritiene moralmente pericolosa ogni forma di conservazione e si batte per un progressismo mondialista e indifferenziato. Una sorta di paradosso: Crocetta, che ha fatto dell’antimafia una religione, gay dichiarato, che ha usato il suo orientamento sessuale spesso come fiches politica, si circonda di accoliti che non temono di trascendere il “bene comune”, di ledere la memoria di un eroe civile come Paolo Borsellino. Crocetta si difende  sostenendo di non aver sentito, probabilmente di essere stato in una zona d’ombra; ombra che, al di là della telefonata restando numerose altre intercettazioni,scende pesante sul suo operato, sul suo modo di essere, sulla probità del suo entourage. Per inciso, Tutino è stato arrestato con l’accusa di falso, abuso d’ufficio, truffa e peculato.

Crediamo che la presunzione di superiotà morale e culturale sia il paravento dietro il quale si è celata una generazione di politici di sinistra tra i peggiori della nostra storia: molto pericolosi perché nell’esaltazione di un moralismo lucente hanno celato la propria incapacità politica, il disinteresse più bieco per le istituzioni.

ignazio marino

Dal punto di vista culturale, l’esempio meno nobile è quello di Ignazio Marino la cui debolezza nei confronti del proprio partito il Pd, coinvolto in MafiaCapitale, lo rende un ectoplasma che non ha neppure la dignità di dimettersi. Mentre Roma naufraga, Marino cerca di resistere, senza nessuna credibilità, al comando di una giunta che ogni giorno si assottiglia. E se la situazione è ormai insostenibile per quanto concerne l’immigrazione, la criminalità, i lavori pubblici… nella cultura che è simbolicamente tanto importante per la capitale il disastro è conclamato.

giuliano pisapia

E che dire di Giuliano Pisapia, il cui mandato non sarà rinnovato, che ha depotenziato perfino una fase economicamente straordinaria di Milano, mostrando di non saper governare i lasciti incredibili della precedente giunta, a partire da Expo passando per gli investimenti immobiliari che hanno trasformato la città in una vera capitale europea. Il suo unico interesse sembrava quello di sanare le occupazioni illegittime dei centri sociali.

Crocetta, Marino, Pisapia, se la sinistra Arcobaleno evapora, mostrando il suo lato peggiore e illiberale, nel caso di Crocetta violentemente illiberale,  Matteo Renzi rappresenta la variante cialtronesca di un Pd, che ha abbattuto una persona seria come Enrico Letta, nel nome di un desiderio di rinnovamento e di un attivismo di facciata: e al moralismo di vecchio stampo, si sostituisce un nuovo cinismo senza alcuna base culturale.

1 commento

  1. E questi stanno in piedi, anzi prolificano sempre più, grazie alla magistratura connivente. Funzionale. Il vero potere in questa Italia allo sbando.

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