Alessandro Zaccuri ha lanciato l’inquieto interrogativo via Avvenire (Mondadori rinuncerà alla «storica collana» di poesia, “Lo specchio”?) dandosi una prima risposta: «alle grandi case editrici la poesia sembra non interessare più». Sono seguiti un rosario di piagnistei. Il problema in realtà non esiste: se Mondadori vuol fare i soldi con i libri fa bene a non pubblicare più i poeti, che notoriamente, in questo Paese dove i poeti proliferano come i funghi dopo l’acquazzone ma la poesia è morta da troppo tempo, non vendono. Il problema, semmai, è capire che il mercato difficilmente va a braccetto con la cultura. Insomma, tutti sanno che per vendere devi pubblicare roba che piace a tutti, cioè robaccia.
Inutile arrampicarsi sugli specchi de “Lo specchio”, dunque; la magagna, d’altronde, esiste da trent’anni, quando Giovanni Raboni, poeta di ben altro spessore rispetto ad Antonio Riccardi, che da Segrate se ne è andato poco fa, era il 25 giugno del 1985, stigmatizzava «la forte diminuzione delle uscite dello “Specchio”», ma soprattutto «la scarsissima presenza, negli attuali programmi della Mondadori, di un lavoro di ricerca e valorizzazione di nuovi autori».
L’unica cosa che nessuno dice, infatti, è che la collana de “Lo specchio” andava chiusa da quel dì. Perché? Perché, come già aveva intuito Raboni, si pubblicano sempre i soliti poeti italiani, gli amici di Segrate: Maurizio Cucchi e Silvio Ramat, Mario Santagostini, Valentino Zeichen e Franco Buffoni e Giancarlo Majorino e Milo De Angelis, il cui ultimo libro, Incontri e agguati, non è assolutamente «uno dei libri più importanti per la letteratura», come vorrebbe, con miele retorico, Pietrangelo Buttafuoco, ma l’ultimo, affannato afflato lirico di un poeta che non trova più la marcia giusta dal 1999, da Biografia sommaria.
E quando non sono i poeti, si fa il favore all’amico scrittore di fama (Vincenzo Cerami) o al senatore con lo sfizio della poesia (Sergio Zavoli). Insomma, “Lo specchio” è la collana poetica più anonima e politicamente corretta del Paese, che pubblica gli autori stranieri più ovvi, ormai dei classici nel loro cantone, dei Nobel o poco ci manca (Philip Levine, Mark Strand, Yves Bonnefoy, Michael Krüger) e quando prova a lanciare dei giovani (lo fece nel 2011, scagliando nelle fauci del mercato quattro plaquette ormai introvabili) è un disastro.
D’altronde, la rinuncia alla poesia è cominciata nel 2010, con la morte del mitologico Almanacco dello specchio, la cui “missione” è stata raccolta, dal 2013, dal piccolo editore Raffaelli (con risultati economici quasi nulli). Ecco, la poesia, la grandissima poesia, è sorta sempre tra le vigne dei piccoli editori, Scheiwiller prima, Crocetti, Raffaelli, La Vita Felice ora.
Fuori dal mercato, al di là della fama, fuori da tutto. Materia povera e pudica, da amare e desiderare. I poeti quando li metti sotto i riflettori perdono la faccia, diventano anchorman, fanno ridere. Se “Lo specchio”, ormai un esercizio delle vanità (specchio specchio delle mie brame dimmi chi è il poeta più bravo del reame), chiude le saracinesche la poesia avrà da guadagnarne.
Se e’ vero come dite che la poesia e’ morta
Vuol dire che e’ tutto morto al mondo
Perche’ essa nasce col bimbo e la bimba
Cucciolo pulcino o altro benedetto che sia.
Ecco la poesia difende valori
E lo fa usando la Resistenza
I miei amati genitori ai quali mancai di rispetto
Ed ora me ne pento
E Paul Eduard ( La poeme Liberté,
Chanson d’ amout et lutte pour la Resistence) Bertold Brecht Roberto Roveri
E mio padre e mia madre con il loro amore
Voi che asserite che la poesia e’ morta
siete sciocchi siete voi i veri morti forse
O talmente assenti nel significato
della ragionevolezza la meritevole
Poeta della strada e l’emarginazione
Quanto ti voglio bene! Cosaggio mio eroe.
Non dar loro retta sono i detrattori della poesia
E la vorrebbero morta quei folli veramente
O figli di papa’ politici o giornalisti che gente
Che ci tocca di sopportare
Poesia mia piccola amata parte
Non farti timida combatti come hai sempre fatto
Padre mio partigino e tu mamma amore
Proletaria intelligentissima onesta madre
Nei miei geni scorre l’ energia vitale resistente
In un epica di totale morale decadimento
Poesia io ti amo
E senza di te saremme ancor piu’ amaro vivere
Allo stadio di bimbo e di bimba
Poesia di tutti i popoli e gli individui amore
Viene al mondo e ci guarda come in un sogno
Dopo l’ urlo e il pianto rosso di placenta di madre
E il seme del padre( siamo gente onesta e idealista
Non diventeremo mai dirigenti )
Viene al mondo
Per controbilanciare la parte negativa
Della quale la nostra specie
( intelligente e negligente ) e’ per meta’
od oltre la meta’ pregna )
Poesia fiore magico
I poeti e le poetesse erano e sono di resistenza
O scrivono soltanto comunque sia poesia
Forse le grandi case editrici non sono poi cosi’ .
Grandi come amano sembrare
Grande in ditoria vuol dire
pure mecenatismo poetico
L’ investimeno e’ sicuro ci guadagna l’ umanita’.
Forse la poesia non e’ affatto morta ma loro si’
O tromboni gonfiati
E’ evidente oppure no ?
A me pare che lo sia .
La poesia e’ la poesia
E non la si puo’ maltrattare ..
E a chi la vuole morta
Peste li colga e le colga
Ma loro ridono
Con quelle facce da WC che si ritrovano
Ridono chissa’ che c…o hanno da ridere
Forse si sono guardati e guardate allo specchio
Avendo dalla sua il coltello
dalla parte del manico
Poesia per loro essa e’ morta e pure seppellita
Dalla loro presunzione ed ignoranza tanta
Anzi non e’ mai nata
Che volete che dica
Non ci sono parole
Ma non li invidio
Non sanno cosa si perdono
La parte piu’ delicata della vita si perdono
E quando fanno l’ amore
Senza di essa
Sono molto squallide persone
La poesia che amo di piu’
Si chiama Poesia del comportamento
bello
in montagna
al mare
O dove ti pare ( fai te..)
Vive anche In un angolino dove
piccola chiocciola tra steli poetici
si fa lumachina
Vi si rifugia l’ autore
fratello di poesia viva Gilberto
E gli studenti della scuola media statale
Leonardo Da Vinci
di Pedaso( provincia di Ascoli Piceno)
Che gratis per i poeti realizzano
Angelici libriccini
Ecco un esempio dipiesia comportamentale
I
La parte migliore
dell’ anima della gente
Ma se vi riferite al commercio editoriale
Allora si’ che avete ragione
La poesia muore e mori’ sempre
per colpa di chi non le vuole bene
Attiva
Ma essa non la si puo’ uccedere per sempre
La poesia non di parole soltanto ma viva
Ovvero quella del comportamento migliore
Senza della quale non si vive ma si muore
La ragionevolezza oscilla in codice binario
Spegnete quegli schermi allora
E pure dei quotidiani ho da ridire
C’ e’ rimasto forse poco ormai da vivere
Ma so che di noi considerati dei numeri
Dal sistema dei maramaldi
non glie lo dovremmo permettere
Ci dovremmo difendere
Ora mi rivolgo a costoro
Che si credono specie di deita’
E tanto male fanno alla natura
E all’ umanita’
Voi tutti e tutte avete ucciso la poesia
E i poeti e le poetesse
Parte salvifica della biodiversità
Per la parte umana
Della Poesia non si puo’ fare a meno
Di voi editori anche detti importanti
Si puo’ fare a meno
Valiamo piu’ di voi’
E nemmeno ci diamo le arie
Voi saccenti teorici e pratici del male
che forse nello scrivere
forse neppure una virgola
Sbagliate
O dei vostri correttori delle bozze
Vi servite e l’ editing
Dove regnava l’ ordine ingannevole
– Componimeno forse da rivedere,di
Vladimiro Rinaldi ( sito web di poesia intesa apolide : http://www.apoesidi.com )
P.S. L’ autore si scusa per i suoi errori di battitura.
POESIA SUBURBANA
La poesia esiste ed e’ salubre
Alla mente intanto perche’
Ad essa si offre liberatoria
O consolatoria
O ribelle partigiana ebbene si ‘
Energia benigna umana
che si oppone a quella disumana
E con il cerone e la cipria
Nei camerini degli studi televisivi
Poesia sembra venire dal mare
( Mare terapia)
O dalla montagna( Montagna terapia)
Simil psicoterapia
Energia dell’ anima
Viva la piesia
Viva tantissimo la piesia veramente
Ed ancor meglio si fa interpretazione
di tipo complementare
La poesia mia comportamentale
La notte delle stelle lucciole
Mimosa gialla profumo’
Il cielo non e’ una memoria di strisce
Chiuso uccellino nella gabbietta
Liberiamoli tutti
La luce dell’ alba e’ chiara
E le colline paiono azzurre
ora imprecisa
da un orologio solare
la visione vera talvolta
Sogno pare …. e viceversa
Vivere e’ strano mio Dio
Talvolta comunque grazie
Si’ vale vivere e pure lottare
Sempre tutte le volte che
Si nasce poeti veramente allora
Non puo’ essere solo
un fatto lirico o sperimentale
O di un classicismo stucchevole
Da Vip che si deliziano poetando
ma che poesia e’ la loro
Che al prossimo creano il dolore
Io sono Il poeta non si arrende
Alle ingiustizie
Dei prepotenti potenti
E i loro emuli purtroppo
Pure tra di noi
classe sociale non abbiente
Che ce lo chiediamo a fare
Sulla metafisica piazza
dell’innocenza legata a un filo
Di spago bambino
e l’ aquilone
Nel disegno del mio amico Tonino
( Anton Giulio Accattatis)
C’ e’ l’ infanzia nostra in periferia
Dalla guerra a tuttora
A Roma resa infernale
Dalle diocesi del male
Ed i palazzi del potere
Corrotto e mafia capitale e nazionale
Che sia pure cosi’
Negli altri Paesi dell’ Unione europea?
Oh mamma che mi desti tanto amore
– E’ tutta bianca ormai lacapinera
O tenerezza della semplicita’
Altrimenti soltanto tristezza
Proprio ieri sera in televisione
C’ era il dolore
( ma erano vere le riprese tristi)
Di un flusso infinito di persone
Parlavano comodi e stolti
Tele giornalisti beceri
Abitanti ricchi dei quartieri alti
Loro e i politici ed altri ricchi
Categoria di snob
O di soprintendenti direttori
Ministri e altri coglioni si tratta
( Si danno arie a non dinire
E sono degli stronzi e delle stronze
Che non finiscono nai )
Il popolo non lo faranno mai
comandare
( nessuno ..)
Io lo so cosa vuol dire emigrare
E vedersi rigettato dai sistemi iniqui
Gente che io posso capire i migranti
E gli apolidi resi i santi
Chi dai luoghi di guerra fugge
Con l’ anima lacerata
E abbracciata o figlio o figlia
Sperando in una vita migliore
Qui adesso sulla terra
E non dover morire prima
per chissa’ forse poi trovarne
Poesia suburbana poesia
Eccomi sono io l’ artefice
Di questa non ancor finita
simil memoria
Accattivante compnimento vero
E non abito tanto distante
dal cimitero
Vita mia
Ancora chiusa in interno di cubo
Cella o stanza
I versi nel buio sono fiori spenti
In un risicato monolocale
Alla periferia o neo suburra
Ecco le mie stimmate io vivo qui
Poesia suburbana( si’ mi ripeto
Lo so )
Poi ecco il disco e’ allo zenith
E ‘ persino energia
necessaria
( non startene chiuso e inerte
Come in una campana di vetro
O bolla fragile in volo di sapone )
Vivila vera la vita vera
Combatti contro le ingiustizie
Pure se fa dolore vale la pena
Piesia suburbana
Che ti puoi fare da solo
Come le canne che fumano
E l’ odore e ‘ gioioso
Sempre meglio dello smog
Durasse pure solo un attimo la vita
O crocifisso con le rose
Di carte fini colorate
In fondo a quel viale
Di bianchi sassolini
Giocano innocenti colorati bambini
Nostri e nomadi e di altri Paesi
( un’ altra
poesia di protesta e amore
Di Vladimiro Rinaldi
– http://www.apoesidi.com
POETA E POSIA CHE SONO A CHE SERVONO
Nessuno e’ piu’ solo del poeta quando scrive
O ollorche’ dimenticata creatura umana
In una struttura segregata per poter vivere
(O meglio: per sopravvivere)
altro lavoro facendo
Perche’ si’ di lavoro suo si tratta
e niente affatto un passatempo
Ma guadagnan niente
E non e’ giusto no che non e’ giusto
Perche’ non basta il pathos
E ci vogliono intelligenza e modestia
E tanto lavoro per un solo verso
Musica senza le note
Pure il mare e la montagna hanno
Oltre che un strategia e amore tanto
Limare modificare sperimentare
tornare al testo originale
Talvolta o spesso
C’ e’ da diventar pazzi di follia sana
Che equilibra il mondo
Altrimenti sangue e ingiustizia
la gloria degli iniqui a diriger gli stati
Pianeta terra ti amo non OGM
ma come ti fecero papa’ e mamma
Una patria comune per tutte le creature
il suo lavoro non di squadra
Partigiano d’ amore e di lotta di pace e dignita’
Lavoratore timido guerriero dolce s’ fatto il clima
Tutt’ a un tratto romano di periferia
Del poeta non se ne puo’ fare a meno dei politici si’
Amore vero sempre e verita’ da ricercare
senza della quale si fa imprecisa e’ la storia
Dei partigiani e le partigiani del comportamento etico bisogna aver coscienza
Se la posia e’ la poesia allora e’ pure una scienza
Homo poeticus onesto
contro homo politicus italicus molto corrotto
( e altri e altre ce ne stanno nel mondo)
Poesia comportamentale vale ancor di piu’
contro l’ infamia e la prepotenza
dei politici quadrati e provenienti( quasi tutti e tutte
Non dalle periferie del dolore ma dai quartieri alti
E sono diversamente tutti e tutte uguali
auto dipinti
Poeta lotta d’ amore contro il male reso globalizzato ( da poco tempo a chissa’ a quando)
Causato da chi angaria le popolazioni del mondo
e il poeta sa che sanguina
Esistono i poeti e le poetesse e meno male
Pure se ohinoi l’ umanita’ ancora non cambia
– di Vladimiro Rinaldi- autore e fotografo
Sito web in piu’ lingue:www.apoesidi.com
[…] allo stato puro da un intelligente poeta e saggista di destra, Davide Brullo, guarda un po’ sul Giornale: che è fra parentesi la più tipica malattia infantile dell’estrema sinistra culturale del […]
[…] questi giorni si stanno rincorrendo un po’ ovunque voci e articoli sulla presunta chiusura della Collana di Poesia di Mondadori e della conclusione della […]
Ti ricordi di me e di Archivi del ‘900?
Bravo Davide! Condivido tutto….e forse dopo quasi 20 anni dedicati a promuovere la poesia un pò di eperienza me la sono fatta.
Complimenti, continua così…..anima libera!
[…] annuncia la chiusura della collana di poesia “Lo specchio” (qui i dettagli nel bell’articolo di Davide Brullo): la poesia è morta. Nessuno la legge più, tanti la scrivono, un imbuto strozzato dal quale non […]
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