Gli antisociali della WaRS

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Write and Roll Socety, Historica edizioni, 2015

I libri con le interviste degli scrittori funzionano. Meno impegnativi dei pomposi romanzi redatti dagli intervistati, si leggono in fretta (mediamente in due tornate sulla tazza del bagno), si leggono, soprattutto, sperando di carpire l’arcano segreto della scrittura. Sulle interviste agli scrittori una rivista, la “Paris Review” (www.theparisreview.org), ha costruito la propria agiografia (nel numero primaverile hanno intervistato Elena Ferrante, se v’interessa), tanto che l’editore Fandango le ha raccolte, qualche anno fa, in quattro tomi di sonoro successo. Il difetto, tuttavia, è nel manico. Quello che ha da dire lo scrittore lo dice quando scrive. Quando parla, allinea patetiche, orribili banalità. “Ciurla nel manico”, appunto. Sostituire le virtù dello scrittore a quelle dello scritto è una delle cause della devastazione odierna.

Ma non tutte le interviste sono uguali. La Write and Roll Society, nata l’anno scorso, esattamente «100 anni dopo la nascita di William Seward Burroughs» è un bagliore di speranza nel nulla editoriale italico. La società è, in fondo, una associazione di esteti delinquenti: fanno gli auguri a “Gazza” Gascoigne, giudicano Cuore primitivo di Andrea De Carlo «un pippone mieloso con una trama ridicola e nomi ridicoli», ritengono James Ellroy «il più grande romanziere contemporaneo», amano, ovviamente, Charles Bukowski e si esercitano nell’arte (ormai datata) del gonzo journalism (per capire, leggete Paura e disgusto a Las Vegas).

Le interviste spavalde, avventate e pazzesche della “Write and Roll” fino all’altroieri si trovavano solo in Internet (qui:www.writeandrollsociety.com). Anche loro, però, sono cascati nella seduzione del libro, una specie di “the best of” che raduna scrittori (oltre all’intervista picaresca a James Ellroy c’è anche Massimiliano Parente), cabarettisti (Umberto Smaila), giornalisti (Umberto Smaila), musicisti alternativi (Pierpaolo Capovilla) e ultrapop (Jovanotti), cuochi (Chef Rubio).

Per questa pasticceria si sono rivolti all’editore Historica (www.historicaedizioni.com), dietro a cui c’è un altro folle “indipendente”. Lui si chiama Francesco Giubilei, la casa editrice la fonda nel 2008, a 16 anni, roba da Guinness. Poi nel 2010 incontra l’imprenditore Giorgio Regnani con cui, tre anni dopo, per differenziare la pazzesca attività editoriale, fonda la Giubilei Regnani (www.giubileiregnani.com). Giubilei, che viene da Cesena, si fa tutte le fiere del libro, ha spalancato siti culturali specifici (questo: www.cultora.it), tra poco fonderà un giornale. Diventerà una specie di Kane? Nel frattempo, è il bunker di chi non si allinea al sistema. Una terra di squali e di corsari.