A Milano la cultura si paga. Troppo

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La passeggiata sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele II.
La passeggiata sui tetti della Galleria Vittorio Emanuele II.

L’ultimo caso che ha fatto discutere, in ordine di tempo, è quello della passeggiata sui tetti della restaurata Galleria Vittorio Emanuele II: 12 euro per una camminata di 250 metri sono sembrati davvero troppi ai milanesi, che hanno subissato di proteste il sito del Comune di Milano.
Sito dal quale hanno subito fatto il gioco dello scaricabarile, ricordando che la Highline Galleria è un progetto privato, sviluppato dal Seven Stars Hotel di Alessandro Rosso. Il che è vero, ma è altrettanto indubitabile che, a quel prezzo, l’unico ad aver fatto la passeggiata in questione è stato il sindaco, Giuliano Pisapia. Gratis.

Il flop della carta dei Musei Civici

Sono anni, ormai, che l’amministrazione arancione – paladina della cultura, del “riprendiamoci la città”, del “Milano capitale intellettuale d’Italia” – prende un provvedimento dietro l’altro in materia di accesso a musei e spazi culturali, che tutto sembrano tranne che orientati alla condivisione e alla inclusione del maggior numero possibile di persone.
Prendiamo la carta dei Musei Civici: una tessera annuale per l’ingresso illimitato nelle sale dei musei comunali per 12 mesi, al costo di 35 euro, lanciata con grande enfasi dall’assessore Filippo Del Corno: “L’obiettivo è quello di agevolare e incentivare la fruizione del patrimonio artistico da parte dei cittadini, e creare una rete che unisca tutti i dieci musei civici di Milano; un passepartout dell’arte e della cultura della durata di 365 giorni, che consentirà l’accesso illimitato a queste sedi”. Peccato che il prezzo della card sia decisamente alto, rispetto alla somma dei prezzi attuali dei biglietti d’ingresso ai singoli musei, che variano dai 2 ai 5 euro.

La Scala, una meraviglia per pochi eletti

Della delirante gestione del Teatro alla Scala abbiamo già parlato: biglietti introvabili e carissimi, poche proiezioni in cartellone, meccanismi oscuri per accedere a quello che dovrebbe essere un patrimonio di tutti. Ci siamo messi nei panni di uno dei turisti che viene a Milano per Expo 2015: dopo aver letto su qualunque guida turistica quanto è bello e unico al mondo il Teatro alla Scala e aver pensato di cercare un biglietto, anche last minute, scoprirebbe che non ci sono spettacoli in cartellone, se anche ci sono i biglietti, sono sold out da mesi, il prezzo non è esattamente accessibile, non ci sono particolari sconti e condizioni preferenziali per anziani e giovani. E rinuncerebbe all’impresa.

Expo? Gratis, solo se ti iscrivi al partito

E anche per l’appuntamento culturale del momento, Expo 2015, un altro scivolone clamoroso: per favorire l’accesso al sito da parte dei più giovani…biglietti gratis per gli under 30. A patto che si iscrivano alle sezioni milanesi del Partito Democratico. Uno scambio di favori, potremmo chiamarlo. Che dà un preciso prezzo (politico) alla cultura.

Più spazi, gratis, per i giovani

In questo susseguirsi di tasse e oneri, c’è anche un grande vuoto. Del tutto assente, infatti, da parte del Comune di Milano, è la concessione a titolo gratuito, di spazi in cui valorizzare l’arricchimento culturale e lo scambio tra giovani. Un luogo che non sia il solito centro sociale, da cui spesso si rivendica il diritto all’abusivismo e al disprezzo delle regole in nome del “fare cultura”. Per quelli, l’amministrazione comunale chiude sempre un occhio.
Milano merita di più. Merita che molti degli spazi abbandonati vengano riqualificati e concessi in dotazione gratuita a chi vuole condividere energie, creatività, spunti.
Ne nascerebbero luoghi interculturali, in cui giovani di ogni nazionalità ed età possano confrontarsi e sentirsi parte di un progetto di città più ampio, che accoglie, invece di respingere. Un esempio per tutti? Il Teatro Lirico: abbandonato per anni e ristrutturato a spese del Comune, ancora aspetta di tornare a nuova vita in maniera dignitosa. Sarebbe perfetto, per la centralità della location, il prestigio dello spazio, la sua storia. Speriamo.

2 Commenti

    • Milano è diventata splendida. A parte Caravaggio, Michelangelo, Leonardo da Vinci… anche il contemporaneo è bello. Vera capitale d’Italia

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