«La scelta di andare a Los Angeles risale a 12 anni fa, fu un caso, era un viaggio per seguire l’installazione di una mia opera». Seduto a gambe accavallate su un divano dall’aria vissuta, gli occhiali da intellettuale, la giacca a quadri, il cappello a tesa stretta tenuto un po’ all’indietro, ha l’aria rilassata Mattia Biagi, baffetto alla Salvador Dalì e una moglie bellissima incontrata negli USA, anche lei artista. Lui è l’artista italiano, originario di Ravenna, scelto dalla celebre marca di whisky scozzese Johnnie Walker per il suo nuovo spot dedicato all’etichetta Black Label che raddoppia nella nuovissima versione Double Black, un whisky, il primo, che pare fosse il preferito di Winston Churchill, 40 gradi invecchiato 12 anni, ma anche dal chitarrista e cantante della band Black Label Society, nome ispirato dalla bevanda. Il cortometraggio di Biagi racconta attraverso la performance dell’artista, di un eleganza old style che non ha paura di diventare qualcos’altro. Tutto è intriso del percorso di pece, petrolio e catrame che l’artista ha sperimentato negli ultimi anni, ne è nata un’esperienza extra dark.
«Non era previsto che rimanessi a Los Angeles», spiega Biagi «ma è stato amore a prima vista con la città e sono rimasto. Essere italiano all’estero ha i suoi vantaggi, l’Italia gode ancora di ottima stima e considerazione, è come avere una marcia in più. La collaborazione con il brand J. Walker è stato un puro caso e risale a 5 anni fa, un art curator mi avvicinò raccontandomi di questa possibilità che mi affascinò fin da subito e…. Keep Walking. Non è la prima volta che collaboro con brand internazionali, in passato ad esempio c’è stato anche Paul Smith».
Dell’Italia gli manca tutto, soprattutto la famiglia, «quando torno però riesco ad apprezzare piccole cose e questo mi basta. Al momento la mia vita ruota attorno alla mia arte che è anche il mio lavoro. Amo poter utilizzare più media, ma come ho fatto per lo spot il mio preferito da tempo rimane il TAR ossia catrame. Tra I contemporari guardo con ammirazione a Maurizio Cattelan, Urs Fischer, Ugo Rondinone, credo che sia un periodo che offre agli artisti potenti mezzi espressivi e opportunità prima inesplorate».
Mattia Biagi ha appena esposto in Italia a Bologna durante Arte Fiera con l’istallazione Lucky Sistem che racconta molto del suo rapporto con l’Italia, la superstizione, il rapporto dell’uomo con le forme di protezione e di preghiera.