Non c’è soltanto Suor Cristina a sdoganare la religione fondendola col mainstream. In Italia il cristianesimo entra a gamba tesa proprio in quel genere musicale da cui è più distante: il Metal. E’ una tendenza importata dagli Stati Uniti, dove negli ‘80 si è sviluppato il sottogenere del “Christian Metal”. Negli ultimi anni nel nostro Paese prolificano le band che si definiscono “Christian” e, sebbene siano tutte ancora emergenti, qualcuno sostiene che nel giro di un decennio il “metal buono” diventerà fruibile da tutti proprio qui, dove la presenza del Vaticano e una forte cultura cattolica creano le basi per una diffusione a macchia d’olio.
Dal 2012, poi, l’Italia ha anche un festival a tema: il Rock for the King. E’ qui, a Prato, che il microcosmo del Metal bianco si riunisce all’inizio dell’estate ogni anno. Così il mondo “Christian” entra in aperta lotta con il black metal, l’altra faccia della medaglia fatta di simboli satanici, demoni ed esaltazione dell’Anti Cristo. Una battaglia a suon di croci, messaggi cristiani e citazioni dei testi sacri. La musica è la stessa, il messaggio è opposto, teso a diffondere il proprio credo. Come i Fides in suburbana, band di Como nata nel 2009. I loro testi sono esclusivamente in latino e sono orgogliosamente “White metal”. I Fides hanno una particolarità: non incidono dischi, non si conoscono i loro volti né i loro nomi, non pubblicizzano sul web (su cui infatti non si trova nulla), ma fanno soltanto concerti, diffusi con passaparola e volantini, soprattutto all’interno di stabili abbandonati o in chiese sconsacrate. In esclusiva siamo riusciti a raggiungerli telefonicamente: «Innanzitutto vogliamo precisare che la scelta dei live nelle chiese è solo scenica ed è totalmente distante dalle provocazioni delle band black metal». Non producendo dischi, i tour di promozione dei loro brani vengono identificati con il numero romano relativo all’anno corrente dalla fondazione del gruppo. Nel 2014 è il tour VI. «Cantiamo in latino – continua uno dei componenti – perché è la nostra lingua madre e il veicolo migliore per esprimere un messaggio cattolico, proprio come una volta si recitavano le preghiere. E poi è una lingua molto musicale».
Ma nel White metal non è tutto rose e fiori: all’interno del movimento Metal italiano, le band cristiane vengono spesso discriminate, messe da parte come un prodotto uscito male da una stessa matrice; così che le Christian band vengono ghettizzate, mentre altre si nascondono sotto la generica sigla Metal. A confermare il fenomeno è Fabio Randazzo, fondatore della band palermitana Exultet: “La ghettizzazione è evidente. Soprattutto nella critica c’è un perenne pregiudizio, siamo messi da parte. Ma tutto viene compensato dal clima di solidarietà che si respira nel nostro mondo tra i diversi gruppi, perché c’è ancora molta difficoltà ad esprimersi e a rivelare la propria appartenenza». Gli Exultet, nati nel 2003, sono al loro quinto disco in uscita ad inizio 2015 per un’etichetta californiana. Hanno a cuore la storia, l’epica e lo scontro di civiltà tra Cristianesimo e Islam e per questo hanno anche ricevuto via mail intimidazioni a non denigrare la cultura araba. Più attuale di così…
Gran bel pezzo, molto interessante. Complimenti!
Comments are closed.