I sogni di mezza estate non muoiono mai

0

Al Globe di Roma in scena lo Shakespeare dello scomparso regista Riccardo Cavallo

Di Francesco Sala

A Roma, al Silvano Toti Globe Theatre, per l’ottavo anno consecutivo torna in scena il Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare, amatissimo dal pubblico, diretto e dedicato al regista Riccardo Cavallo che ci ha lasciati improvvisamente lo scorso anno. Lo spettacolo conserva ancora quell’antica felicità, ma la scomparsa prematura del suo regista, lo rende maggiormente una lirica d’amore al teatro, alla sua leggerezza e alla sua effimera consistenza; proprio come in un sogno.


La gioia del risveglio della Natura coincide o collide con la realtà: con il mondo della corte di Teseo, Ippolita, o con il Teatro-Mondo dei comici/artigiani o quello fantastico dei folletti, delle ombre e degli incantesimi di Puck, Oberon e Titania. In tutti questi mondi domina il capriccio: gli amanti si scambiano, vengono stregati, beffati, irrisi attraverso l’uso di incantamenti, canzoni, stratagemmi, filastrocche. Il Mondo è folle e folle è l’amore. In questa grande giostra che è la vita, l’attimo di felicità è breve. Un sussulto malinconico percorre la lettura della nota di regia dello spettacolo pensando al suo regista che non c’è più.

La Compagnia offre come sempre del Sogno un’edizione gioiosa, immediata; rischiara le ambiguità notturne in una consolante e avvincente favola, rende giustizia alla comicità di situazione e i personaggi come le situazioni appaiono chiare, comprensibili. La fantasia non è astrusità e anche l’incubo più terribile può essere rischiarato. Uno spettacolo pensato e realizzato non solo con la testa, ma anche con i sentimenti e lo ribadiamo: la semplicità in teatro è quasi sempre un punto di arrivo. Gli attori della Compagnia di Cavallo/Balboni sanno fare il lavoro senza troppi concetti astratti mantenendo il mistero rispetto alle parole scritte dall’autore. Concetti pieni di metafore e densità filosofiche, vengono comunque soverchiate dalla visività, semplificate, rese immediate. Questo potrebbe essere uno dei segreti del loro successo. Quando gli attori ci credono tutto diventa più semplice e il pubblico lo percepisce. Rispetto a tanti Sogni che si vedono in giro, questo allestimento negli anni non prede voce, smalto, mantiene la propria tensione e personale identità.

Da citare tutti: Claudia Balboni, Gerolamo Alchieri, Federica Bern, Marco Simeoli, Carlo Ragone, Fabio Grossi, Valentina Marziali, Sebastiano Colla, Roberto Della Casa, Martino Duane, Andrea Pirolli, Claudio Pallottini, Alessio Sardelli, Roberto Stocchi, Raffaele Proietti, Francesca De Berardis, Daniele Grassetti.