La galleria milanese che avvina l’arte ai desideri della gente
di Nina Mele
E per fortuna che l’arte non sta ferma. Al di là di ogni stanzialità museale che contempla anche, ormai, l’avanguardia; al di là delle provocazioni che diventano istituzione (pensiamo al ditone di Maurizio Cattelan collocato in piazza Affari) c’è un tessuto di opere e scambi, con tutto l’indotto di vivacità culturale, e perché no di economia, in continuo movimento, anche fisico.
Prendiamo il caso di Winarts di Milano.
La galleria di Benedetta Crippa e Martina Moglia ha appena inaugurato la sua nuova sede in via Pallavicino, ma in questo caso una location stabile è solo una comodità logistica, mentre il grosso dell’attività si svolge in esposizioni itineranti (come quelle alla Casa dell’Energia, alle Officine Traviganti, al Teatro Primo Studio, all’ Hotel Carlton Baglioni a Milano e Roma, solo per citarne alcune). O addirittura on demand: le due galleriste sono capaci di procurarsi un furgone e portare direttamente i quadri in visione a casa, nel soggiorno del potenziale cliente.
“L’idea è quella di portare l’arte il più vicino possibile ai desideri della gente” racconta la Crippa a ilgiornaleoff.it. Quindi la filosofia della casa è: trovare artisti giovani, accreditati, a prezzi accessibili, e proporre le loro opere senza formalismi istituzionali né birignao, anzi con una freschezza e un dinamismo quasi da flash mob.
Lo si è visto all’inaugurazione della galleria: una scelta di quadri tra cui spiccavano, per esempio, i corpi pop di Nyx o i paesaggi bianco con esplosioni di colore “in motion” di Sanja Milenkovic. Il tutto nel più puro spirito del contemporaneo. Ma senza mai tradire la piacevolezza. Come a ricordare che l’arte, oltre che dovere più o meno sociale, indagine (al di sotto di ogni sospetto) sull’Assoluto, provocazione intellettuale più o meno choc, è innanzitutto un piacere, una gioia, un modo per vivere meglio.
E anche, naturalmente, una passione. Martina Moglia, padre collezionista, ha sempre preferito “spendere per un quadro piuttosto che per una borsa”; Benedetta Crippa ha lasciato il lavoro in banca per seguire un’idea artistica e imprenditoriale diversa. L’unione fa la forza, e appunto il dinamismo fortunatamente atipico del duo, che intanto sta già programmando una serie di incontri culturali nella nuova sede: il 9 maggio ci sarà una lezione della storica dell’arte Claudia Corti sul colore nella pittura del 900, da Kandinsky agli espressionisti astratti americani. A seguire altre iniziative, programmate mese per mese. Decisamente, l’arte non sta ferma.
16.03.2014