A Napoli il 6° appuntamento con il cinema gay organizzato da I-Ken.
di Nino Spirlì
E, poi, dici basta ai pregiudizi e alle lontananze sociali. Basta alle accuse, alle paure… Cerchi di fermare la mano violenta, l’offesa, la calunnia. Anche solo lo sguardo, quando lo senti nemico. Sogni un mondo di uguali nella differenza, di solidali, di amicizie profonde e amori a prescindere. Vorresti vivere in una famiglia serena, lavorare, produrre, divertirti senza doverti scusare, giustificare. Ti piacerebbe svegliarti, una mattina, e vedere un grande arcobaleno in cielo. A Napoli, l’arcobaleno si chiama Omovies ed è, ormai da sei anni, l’appuntamento con il cinema omosessuale organizzato da I-Ken di Carlo Cremona e Marco Taglialatela. Quest’anno, film da tutto il mondo. Molti, fortunatamente, dalla nostra Italia.
“No place like Oz”, ad esempio. Ha vinto, grazie alla regia di Alberto Massarese, il premio della Scuola di Cinema di Napoli. È uno shortfilm italiano di grande impatto, che racconta a vita di un personaggio che trova nella propria diversità il coraggio per vincere la banalità e il disagio del vivere quotidiano.
“Invano mi odiano”, mediometraggio italiano, diretto magistralmente da Yulia Matsiy, denuncia l’odio incrociato nei confronti degli omosessuali russi credenti. Da una parte gli omosessuali atei, dall’altra, proprio “gli altri” credenti. Quasi uniti per rendere infernale l’esistenza a chi ha scelto Dio come unico amico di un amore libero da catene.
Ma, perla fra le perle, è “Un intellettuale a Monteverde”, che colpisce per la fedeltà all’umanità di Pier Paolo Pasolini che il regista Enzo De Camillis riesce a rendere dal primo all’ultimo fotogramma. Pasolini contro. Contro il Palazzo. Contro l’ignoranza della borghesia ottusa. Contro quella Sinistra che non ha mai saputo indossare l’omosessualità, confinandola nell’angolo disdicevole del carnevale dei sentimenti. Pesava, Pasolini, nelle atmosfere grigie dei lunghi corridoi e dei saloni fintamente poveri dei comitati centrali. Parlava troppo e diceva di ogni. Fino a diventare nemico. E, mentre il popolo dei palazzoni lo piange ancora, proprio quel Palazzo sordo e cocciuto lo ha archiviato e dimenticato. Frocio e morto, lo hanno voluto. Ed era una grande mente. Ecco cos’è Omovies. Un banco di verità. Ingombranti. Che attraversano un fiume di piume colorate solamente per trasportare sulla riva più sicura le storie di vita vissuta. O da vivere. Appuntamento al prossimo anno. Ai piedi del Vesuvio.