Un terzo di Traviata illumina Reggio Calabria

0

L’opera di Verdi in versione OFF riscalda il Teatro Cilea di Reggio Calabria.

di Nino Spirlì

E, comunque, si apre il pesante sipario di velluto. E, comunque è TRAVIATA. Nonostante la dichiarata dignitosa povertà di mezzi. Pochi elementi scenografici, quasi didascalici, creati per l’occasione dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti. Giusto quelli che servono ai protagonisti. Senza sprechi. Solo il necessario. Come sobri e rispettosi dell’opportuna parsimonia imposta dai tempi sono i costumi dei protagonisti. Smoking per gli uomini, lungo decoroso per le signore.
Il Coro Lirico ha portato, presumibilmente, i vestiti buoni da casa. E, comunque, è Traviata.
Dalle prime note dell’Ouverture, l’Orchestra Filarmonica del Teatro Cilea ne crea l’atmosfera. Emozione e commozione al contempo. Perché è Traviata. Al pubblico, tutto pagante e spalmato su ognuna delle poltrone di platea e palchetti, arrivano i palpiti del primo incontro. Le croci e delizie di una dichiarazione d’amore tenuto nascosto per troppo tempo e sbocciato in una notte di festa al caldo dell’amicizia. E’ potente la voce della giovanissima Claudia Donato, una Violetta ancora spavalda in questo primo atto senza continuazione. Seppur colpita al cuore dalla freccia di Cupido, non si abbandona che alla gioia di vivere e folleggiare di gioia in gioia… pei sentieri del piacer.
La soprano supera l’esame e riceve l’applauso anche da chi, ascoltandola, non può dimenticare la magia di una Violetta callassiana, lontana nel tempo e custodita nel forziere dei ricordi. Alfredo è Giuseppe Di Stefano. Un brivido percorre la schiena. E’ un ragazzo di oggi. Piccolo di fisico e d’età. Voce squillante, chiara, e che guarda fisso verso il futuro. La complicità di Flora è affidata alla voce sapiente e rodata di Catia Riotto, la Mezzosoprano palmese ormai conosciuta nei Teatri Lirici di tutta l’Italia. La rivelazione è il giovanissimo Barone Duphol, il Baritono Gaetano Vicari. Dopo aver tentato la strada dei Talent, il giovanissimo artista ha incrociato il Direttore Artistico del Cilea, Serenella Fraschini. Pochi mesi di lezione, prima di questo dignitoso debutto. La stoffa c’è. Il tempo per maturare anche.
Una Traviata di giovani artisti, dunque. La decisione coraggiosa di andare in scena a prescindere. Perché non importa quanti soldi ci siano, ma quanto talento si possiede. Restiamo in attesa del resto dell’opera.