Pan Play Decadence, non è un Paese per il bondage.

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Il documentario sul mondo sadomaso di Giovanni Aloi non trova un distributore in Italia.

di Laura Coccoli

Una ricerca lunga due anni. Tanto è durato il lavoro del regista Giovanni Aloi per portare a termine il suo ultimo documentario, Pan Play Decadence, un ritratto sincero di persone reali, per quanto assurde possano sembrare, unite dalla passione per la trasgressione.

Sadomaso, bondage, extreme body modification, feticismo: sono argomenti di cui ancora si fatica a parlare, soprattutto qui in Italia, eppure non sono altro che un’espressione della sempre maggiore libertà dei costumi e delle scelte. Per questo motivo Giovanni Aloi – che ha già all’attivo altri due lungometraggi – con curiosità quasi antropologica, ha deciso di portare questo mondo sulla pellicola, riuscendo a costruire un’opera che, per la sua struttura narrativa, è quasi un lavoro sperimentale, ma rimane soprattuto un’indagine senza pregiudizi.
Il film, senza sceneggiatura e senza alcun tipo di traccia, restituisce allo spettatore alcuni frammenti di vita di persone che in qualche modo transitano attorno all’evento Decadence, organizzato a Bologna due volte al mese da Carlo Valentine, qui in veste di produttore, senza il quale il progetto non sarebbe stato possibile. Grazie a lui, Aloi ha potuto incontrare Felico, Ariel, Kraian, Greta e Sissi, gli Psycho Cyborgs, Ruberstar, Daniele e Federicona, i protagonisti delle storie raccontate nel documentario.
Il giudizio su quanto effettivamente sia strano ciò che viene mostrato sullo schermo è lasciato al pubblico.

Pan Play Decadence quest’anno ha partecipato al festival Visioni Fuori Raccordo di Roma e al Fetisch Film Festival di Kiel in Germania, mentre nel giugno 2012 è stato mostrato allo Sheffield Doc/Fest Videotheque, a seguito del quale ha subito trovato distribuzione nel Regno Unito. Da marzo prossimo il film dovrebbe arrivare nelle sale inglesi, mentre per l’Italia ancora non si trova un distributore. Al momento l’unico modo per vedere il film nel nostro Paese è seguire i vari screening, ma si sta già pensando ad una distribuzione alternativa in dvd o video on demand.