In free download Red Light Mixtape del duo rapper contro “Le caste discografiche”.
di Gabriele Lazzaro
Di Andrea Randazzo i primi tratti a colpirti sono la gentilezza quasi di altri tempi e l’estrema educazione. È strano immaginare questo studente universitario di soli 22 anni alla vigilia dell’uscita di un mixtape. Da domenica 22 dicembre Ranzy – il suo nome d’arte – sarà infatti in free download con Red Light Mixtape.
18 pezzi nati dall’incontro con Monza – Marco Monzani, 23 anni. Tracce non solo basate su skills e temi rap, ma in cui le note autocelebrative proprie del genere incontrano sonorità di ballad d’amore amare e pungenti.
Stesso background, quello di Andrea e Marco. Un percorso che li ha portati a conoscersi ad una jam session e alla nascita del duo R&M.
Due ragazzi giovanissimi, schierati contro la ricerca di quel successo effimero imposta oggi dal rap italiano, difendendo la loro passione a colpi di gavetta nei contest e sui palchi, tutto rigorosamente live.
E di recente hanno aperto showcases importanti, come quello di Jake La Furia e di Fabri Fibra, da sempre ispirazione iniziale della loro musica.
Storie diverse, vite particolari. Come quella di Ranzy.
Andrea comincia a rappare a 15 anni, con battle di freestyle con la sua crew di amici. La sua è all’inizio improvvisazione pura. È la dolorosa perdita della madre a portarlo poi a cercare nel rap una via di fuga dalle lacrime. Ed è proprio imprimendole sul pentagramma che affina tecnica di scrittura e ricerca di skills, scoprendo così il suo talento. Red Light Mixtape è la prima collaborazione di R&M, anche se pare essere in cantiere la seconda.
Come da titolo del mixtape, a rappresentare l’essenza di quest’album non ufficiale è il rosso. Colore del sangue, della passione, dell’aggressività, e soprattutto metafora della fierezza ottimista e contraddittoria che trasudano i due rapper. Tempra che si respira nel primo estratto del mixtape, 3k volt, vera polemica contro l’industria discografica italiana – è mafia musicale, sta scena è un appalto – e contro la scelta di investire per esempio sui tanti “amici” della De Filippi, a discapito della voglia di sperimentazione dei talenti riuniti nelle jam session.
Stesse note dure nel secondo estratto, Quando mai. Un attacco verso i rapper che cercano di emergere cavalcando l’onda di Youtube e del consenso virtuale. Ma sono Ranzy e Monza in persona a lanciare l’ennesima provocazione, e questa volta non in rima.
In occasione di uno dei loro contest sferrano dal loro palco un colpo verso il parental control di cui è vittima il rap. Una vera e propria censura che ne snatura l’identità, privandolo di quella schiettezza e di quella verità che da sempre lo rendono condannato ma così visceralmente sentito.