Quell’anima tormentata dipinta con la penna BIC

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Adele Ceraudo ripropone con la sua penna BIC le grandi opere dell’arte italiana.

di Jessica di Cesare

È un’anima tormentata dalla continua ricerca ed esaltazione del magnifico, ogni tratto della penna BIC di Adele Ceraudo è segnato da un percorso unico all’unisono con la sua travagliata e difficile esistenza. Ogni linea ha una funzionalità terapeutica in cui v’è gioia, speranza, voglia di rinascita, ogni ombra cela tristezza o rabbia.

Il progetto ideato dall’artista Adele Ceraudo, Affinità elettive, il vero aspetto di tutti i fenomeni, attinge alla tradizione di 600 anni di storia italiana riproponendo in chiave unica e femminile i grandi della storia come Leonardo, Michelangelo, Caravaggio, Bernini e Canova.

Un percorso ‘corale’,  sono 12 i fotografi, ognuno immortala 12 opere distinte come la Pietà, il Davide e Golia, o L’uomo Vitruviano, che Adele ripropone con penna BIC pronta a diventare opera unica su moderni tipi di grandezze e lavorazioni diverse, come plexy, PVC, resina, mash forato, specchio o tela. Segnata sin da piccola da un ‘senso di colpa’ di ‘vergogna’ , da un  rapporto di odio verso il suo corpo e la sua sessualità, Adele sfrutta il ‘dono’ che per mezzo della sua mano ‘dà vita’ a opere da uno stile unico, non solo di impatto tecnico ma soprattutto di grande impatto emotivo.

Adele diventa così la musa di se stessa, rappresentando la metamorfosi nella famosa scultura del Bernini: Il ratto di Proserpina in cui nuovamente, ma per l’ ultima volta, l’artista non si autoraffigura il volto. “Ho conosciuto l’esperienza infernale, l’odio e le ingiustizie… Ma la vita è una scelta ed è proprio grazie all’esperienza infernale che ho il dono di riconoscere, percepire nei minimi dettagli e quindi poter scegliere e creare la bellezza..” Inizia così il progetto Affinità elettive, il vero aspetto di tutti i fenomeni. Progetto che diviene un vero e proprio percorso in cui l’artista impara ad amare il suo corpo, impara a raffigurare il suo volto, i suoi occhi smettono di riflettere l’animo di una bambina vittima di abusi o di una giovane ormai rassegnata al bruciore di ferite che non riesce a rimarginare e dipendente dalla voglia di evasione.

Affinità elettive… diventa per Adele un percorso di accettazione, di autoterapia in quanto solo lei è in grado di uscire dalla routine del dolore. La donna Vitruviana diventa per Adele il simbolo di una donna nuova, sicura, dinamica, energica. Lo sguardo è fermo, deciso, è un esplosione di determinazione, di espressiva intensità. Come “la fenice che risorge dalle sue ceneri, più forte, più pura, più bella che mai.”

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