Stefano David, racconti di traffico contemporaneo.

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di Sarah Palermo

Officine International.it

Stefano David, fotografo romano (1970) ama raccontare la città. Lo fa con la sua maniera intrinseca di interpretarla, rapendo la luce attraverso sovrapposizioni ed immagini che hanno affascinato più di una galleria che conserva attualmente negli archivi alcuni dei suoi lavori. Metropolis, è il nome della sua ricerca, omaggio al celebre capolavoro del Maestro del cinema Fritz Lang.

Attraverso lo strumento fotografico David ha dato la sua definizione di città intesa come intreccio inesauribile di combinazioni architettoniche e strutturali che creano ulteriori forme pronte ad illustrare un’essenza tipica metropolitana. La città prescelta è la sua, Roma, le aree le più prossime alla ricerca urbana come i quartieri del Casilino, San Lorenzo e la loro ormai storica Tangenziale Est, modella perfetta del suo obiettivo.

La tecnica della multiesposizione in ripresa che attraversa la stampa ai sali d’argento utilizzata da David, è l’omaggio migliore per rappresentare le stratificazioni che da secoli hanno reso Roma la città che oggi conosciamo ed ammiriamo, un luogo ricco di storia dove l’antico si incontra con il moderno che ha costruito miriadi di immagini e distribuito idee che non hanno solo il desiderio di raccontare la città eterna di sempre, ma la storia che l’ha attraversata in decenni di vita dello spazio urbano e di chi la vive con tutte le sue contraddizioni. Le linee descritte conducono verso un percorso onirico costruito sovrapponendo le immagini del traffico capitolino, un tema antico in una Roma moderna in una fotografia complessa nel modo in cui è composta perché costituita da diversi aspetti fusi e in una singola immagine. A prima vista si notano le costruzioni architettoniche sullo sfondo, ma gli edifici sembrano stranamente prendere la forma di un tram, le facciate e le forme architettoniche si trasformano in un velo di strisce bianche spesse,che sembrano creare un gioco di rapido movimento in primo piano. Gli edifici, le facciate, le macchine in movimento e i lampi di luce, creano l’effetto della velocità e della forza che ricordano un’arte d’ispirazione futurista.

La fotografia di David, come una riflessione sui grandi cambiamenti della società moderna, rispetta le pause che hanno caratterizzato le società del passato che si presenta come una sovrapposizione di immagini di grande effetto, in cui tutto è sospeso in un equilibrio irreale, quasi a voler fermare un tempo che scorre veloce, incurante del bisogno di riflessione degli uomini.

 

2 Commenti

  1. Bellissime!
    Rendono in pieno. Le guardi e ti senti assalita dall’ansia!
    Complimenti vivissimi!

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