SE SIETE OFF LIBERATE IL TEATRO VALLE

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Tra le numerose proposte che arrivano quotidianamente alla redazione de ilgiornaleoff.it da parte di teatri, gallerie, cinema, case editrici, locali di musica, associazioni e artisti vari mi sono soffermato, pochi giorni fa, su una mail che mi ha particolarmente colpito, inviata dall’ufficio stampa del Teatro Valle Occupato dal titolo “Grammatica dell’indignazione”. Subito mi sono detto che bisognava ribadire il concetto di OFF che ha fatto nascere questo magazine quasi un mese fa. Allora come un mantra ho ripetuto più volte ad alta voce: ilgiornaleOFF, gli artisti italiani che nessuno vi racconta.

TeatrovalleopinioneAppunto, gli artisti che nessuno vi racconta che non hanno Santi in Paradiso, non quelli che occupano illegalmente da più di due anni uno dei teatri più belli di Roma facendo concorrenza sleale ai tanti spazi teatrali della Capitale. Sì, perché non pagare la Siae, i Vigili del Fuoco, i contributi e le assicurazioni varie vuol dire avere dei privilegi su quelle strutture che invece le pagano regolarmente e che rischierebbero la chiusura dopo appena 24 ore se facessero tutto quello che fanno gli occupanti del Valle. Senza dimenticare che per colpa di questa occupazione ci sono centinaia e centinaia di lavoratori dello Spettacolo (attori, tecnici, scenografi, produttori, maschere) che in un momento di crisi come questo vedono svanire altrettanti potenziali posti di lavoro. Il Teatro Libero di Milano, il Belli, l’Argot di Roma, il ridotto dell’Astra a Torino, del Bellini a Napoli, la Residenza Teatro Badolato vicino Catanzaro, il Teatro delle Spiagge a Firenze e tantissimi altri in tutta Italia sono OFF, perché vivono grazie al sacrificio di chi impegna la propria esistenza per realizzare un sogno, di chi non molla nemmeno davanti a muri insormontabili. È troppo comodo fare i finti rivoluzionari, combattere una sistema clientelare e poi ricrearlo quel sistema, con una piccola oligarchia che decide il bello e cattivo tempo protetta, come oramai sanno tutti, da esponenti politici e da alcuni giornali che allo stesso gruppo politico fanno riferimento. Ecco, allora leggendo questa “Grammatica dell’indignazione”, che altro non era che la presentazione di un libro che esorta a indignarsi perché “c’è nel Paese un’anomalia da interpretare e sciogliere” (teatro nel teatro), mi sono indignato io perché a presentare il libro in un luogo illegalmente occupato (teatro dell’indignazione) c’erano uno storico, un economista e un magistrato ex presidente di Magistratura Democratica!

Ebbene sia chiaro, OFF non vuol dire ‘spento’. No. Vuole riportare alla luce i talenti, ma anche le ingiustizie all’italiana come questa del Valle Occupato.

È sacrosanto combattere per fare dell’intrattenimento culturale una risorsa primaria nel nostro Paese, ma lo si fa nella legalità, senza inventare che il teatro sarebbe diventato un fast food e senza strumentalizzazioni politiche che hanno inquinato e occupato – proprio come il Valle – il mondo della Cultura e dello Spettacolo in Italia.

Allora se siete veramente OFF, liberatelo il Valle e fatevi dare uno spazio dove potervi esprimere liberamente, ma fatevelo dare dopo aver vinto un bando di concorso o dopo aver investito di tasca vostra in un progetto in cui credevate e che avete rincorso per una vita. Non vi fate rubare i sogni dai vip dell’intellighenzia che dopo avervi usato come passerella mediatica se ne tornano nei loro attici in centro (amo molto gli attici in centro).

Insomma se siete dalla parte dei più deboli tornate ad essere OFF, se OFF lo siete mai stati, e noi vi accoglieremo qui a braccia aperte di qualunque colore politico siate. Soprattutto il vostro ottimo ufficio stampa!

10 Commenti

  1. Sono Off, liberiamo il Teatro Valle e restituiamolo ai cittadini, ogni attore ha il diritto di esibirsi su quel palco e ogni cittadino ha il diritto di continuare a vedere gli spettacoli in un Teatro pubblico ingiustamente occupato da persone che vogliono ghettizzare la cultura a loro uso e consumo. Le Istituzioni hanno il dovere di restituire ai romani quello che ingiustamente gli è stato tolto : il loro amato Teatro Valle. Mi appello al Sindaco Marino e al Ministro Franceschini affinché , per il bene comune, restituiscano al più presto, alla città di Roma , lo storico Teatro Valle.

  2. Ma allora ne parli di questi esponenti politici di sinistra che si vogliono accaparrare il Valle! Lei non ha parlato di nulla, ha criticato un’occupazione accennando delle accuse ma senza parlarne. Sembra gossip. Ne parli invece, evidentemente ne sa più di me certamente. Credo che di Stefano Rodotà tutto si possa dire tranne che non sia una mente illuminata al di sopra delle parti, anche se di sinistra. Ma lei non è stanco delle varie lobby del teatro? Di come funzionano i finanziamenti? Credo che le “lotte legali” si cerchi di farle tutti i giorni ma l’ingiustizia arriva a straboccare e lì bisogna agire “diversamente”. Sono il primo a criticare l’occupazione per molti aspetti ma andiamo un po’ più a fondo che diamine. E se, come propone lei, gli occupanti avessero un altro spazio non se ne parlerebbe un giorno sì e uno no. Anche questo può essere utile per far luce sui problemi dei lavoratori dello spettacolo, non trova? E poi ho l’impressione che se questa occupazione fosse avvenuta in un altro paese europeo tutti i lavoratori dello spettacolo si sarebbero uniti per chiedere diritti mancati e sarebbero diventati una forza con cui fare i conti. Ma siamo in Italia, siamo di destra o di sinistra, siamo contro quelli perché invadono il nostro orticello e contro quegl’altri perché sono radical chic. Che noia. Facciamo tornare le cose a come era prima no? Immobilità. Italiana.

  3. La sorprenderà ma conosco il suo percorso e la rispetto come artista. Vede, è il suo articolo ad essere zeppo di pregiudizi, dice che gli occupanti non sono riusciti nel loro intento e si sono fatti strumentalizzare dalla politica. Ma non spiega nulla di questa affermazione. Sono sicuro che lei non abbia mai messo piede al Valle occupato, vada ad intervistare quelli di LAVORATORI, perché questo sono anche loro, lavoratori bistrattati, delusi e arrabbiati. Non sono ragazzini viziati che non hanno di meglio da fare. Ma vada a vedere, parli con loro. E’ lei che si è messo dalla parte di una certa politica per principio. Lo vogliamo dire che in questo paese ormai è quasi impossibile essere un lavoratore dello spettacolo??? Le ripeto, anch’io non sono d’accordo con azioni illegali di solito ma qui si tratta di un paese allo sfascio e qualcosa andava fatto e questi occupanti lavorano giorno e notte affiancati da esperti per riuscire a cambiare qualcosa. Non dico che si debba essere d’accordo con loro ma liquidarli parlandone come fossero dei ragazzini che fanno l’occupazione del liceo, no. E quando parla dei “famosi” che appoggiano il Valle e poi tornano nei loro attici immagino si riferisca a Fabrizio Gifuni, Elio Germano e Stefano Rodotà, non capisco quale sia lo scandalo, avere un attico ma fare battaglie per lavoratori? Lei ne avrà di attici eppure, giustamente, è orgoglioso di parlare di chi non ha spazio altrove. Se poi vogliamo parlare del fatto che il Bellini di Napoli deve pagare alcuni suoi lavoratori da due anni…. Buona giornata a lei.

    • Non puo’ negare che ci siano alcuni esponenti politici di sinistra che abbiano messo diciamo gli occhi e le mani sul Valle, niente di strano se lo facessero per una causa artistica e non per fare propaganda politica attraverso un teatro che comunque ripeto è illegalmente occupato. Il punto è questo.Vede io sono sempre stato dichiaratamente di destra ma sono il primo a dire che da quella parte politica se ne fregano della cultura in Italia però almeno fregandosene non la strumentalizzano.Non si da protezione in cambio di militanza, un’artista può avere qualunque idea politca.Conosco molte persone che occupano o hanno occupato il Valle e piu’ di una volta mi hanno dato ragione.Vogliamo scrollarci di dosso i pregiudizi in questo Paese dove si è sempre “contro” qualcosa o qualcuno. L’attività del Valle sarebbe lodevole se avvenisse in un posto assegnato democraticamente non occupato con forza, o in un posto dove si paga un regolare affitto. Si parla di un imminente spostamento al teatro India.Le sembra giusto? Premiare un atto prepotenza con un’assegnazione politica, perchè quella è (nei Cda dei teatri siedono i politici).Non ho nulla contro gli attici ,la mia era una battuta, ma le battaglie per i piu’ deboli non possono nascondere comitati elettorali vari.Sul teatro Bellini di Napoli non sono informato sui fatti che lei ha citato mi informerò sicuramente.

  4. Caro signor Rossi se anche il mio matrimonio mi avesse dato il privilegio di scrivere una rubrica dedicata agli artisti più deboli non ci sarebbe niente di strano anzi forse andrebbe apprezzato il progetto non crede ? Questo web magazine nasce per aiutare chi merita e non ha mai avuto spazio nei circuiti ufficiali , quello che gli occupanti del Valle volevano fare all’inizio (nell’illegalita’) ma che non sono riusciti a fare lasciandosi strumentalizzare dalla politica. Vede se lei , al di la’ dei suoi pregiudizi ai quali ormai sono abituato,si informasse sul mio percorso artistico si accorgerebbe come ho sempre combattuto per fare dell’Intrattenimento culturale una battaglia personale in un Paese dove la Cultura non conta più nulla. Allora i vari personaggi famosi e politici , “privilegiati ” come me ,che frequentano il Valle facessero qualcosa di legale per aiutare gli artisti italiani più sfortunati invece di andare li a presentare i propri libri i propri dischi.Il teatro Valle dava lavoro a centinaia di persone che ora quel lavoro non ce l’hanno più , le sembra giusto?? Non mi dilungo oltre , visiti questo sito con cura e’ la risposta migliore al suo commento.Ci segua , sono sicuro che cambierà idea. Buona giornata.

  5. Caro Sig Sylos Labini, non si sente un po’ ipocrita a scrivere certe cose? Lei ha sposato la nipote di Berlusconi, motivo per cui probabilmente ha avuto accesso ad una rubrica sul giornale di famiglia. I privilegiati non sono certo gli occupanti del Valle. Non sono d’accordo di solito con azioni che non rientrano nella legalità, ma in questo deserto culturale in cui ci troviamo sono convinto che questa occupazione abbia un senso. Se i teatri stabili avessero investito nei giovani (registi, autori) non saremmo a questo punto. Piaga peggiore delle occupazioni in questo paese sono i raccomandati. Almeno statevi zitti.

  6. Concordo perfettamente,la libertà dell’arte e’ la rappresentazione senza strumentalismi di subdola politica ,chi usa queste tipologie becere ,effimere dette “rivoluzionarie non merita di chiamarsi artista troppi in questo paese hanno utilizzato la bandiera dell’arte a scopi politici e direi gramsciani,dico stop ad una occupazione che dura da troppo e che impoverisce il nostro teatro e crea quella divisione tra attori che non dovrebbe appartenere a chi rappresenta e da emozioni attravers l’arte !Bravissimo Edo hai fatto una giusta valutazione e esposizione del vero…baci baci in bocca al lupo e sii sempre così attento libero e sservatore,con stima Mara Keplero

  7. Il teatro Valle è la punta di un iceberg. L’illegalità diffusa in tutto il paese, rappresentata dai centri ASOCIALI che occupano edifici senza pagare un euro di affitto, è l’immagine del CULTURAME diffuso dai trinariciuti. E’ un cancro le cui metastasi si manifestano come: BR, NO TAV, MD, CENTRI ASOCIALI E INTELLETTUALOIDI SINISTRORSI. I mali che stanno distruggendo il nostro paese.

  8. ben detto e ben scritto,attori che guadagnano un sacco di soldi che solidarizzano con gli abusivi in modo ipocrita e dimenticano di mettere a mano il portafoglio per solidarizzare come veramente si deve

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