Da Roma alla Polinesia. Si può fare

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Ritrovarsi a cinquantanni senza un lavoro, senza una casa, con la famiglia lontano, il figlio in un altro Paese. Quello che per molti di noi è un incubo a qualsiasi età, per Manuela Macori è un sogno divenuto realtà: “non sono mai stata più felice in vita mia e la cosa che mi rende più felice è proprio il mio stile di vita”.

IMG_6620Per chi ancora non la conoscesse, Manuela è una blogger,  viaggiatrice e abitante del mondo. Il suo blog, itinerante come  lei e purtroppo ormai chiuso, ha avuto migliaia di  visualizzazioni,  che ora si sono trasferite sulla pagina facebook  La mia vita in  Polinesia. Ha trovato felicità ed equilibrio  liberandosi di ciò  che di materiale la legava e dedicandosi alla sua passione per i  viaggi e per le culture straniere, in particolare quelle delle isole  del Pacifico. Che quanto dica sia vero lo si capisce dalla sua voce, che  trasmette serenità e soprattutto calma, anche quando racconta la sua vita “di prima”; non è certo stato facile arrivare a questa conclusione e le scelte fatte hanno richiesto un grande coraggio. La vita di Manuela qui in Italia non era per nulla diversa dalle nostre: abitava a Roma, un figlio adulto, un impiego come architetto, prima come libera professionista nel suo studio, poi come dipendente. Mentre perdeva il lavoro ha passato due anni d’inferno. Come si dice bisogna toccare il fondo per poi risalire e dopo questo periodo bruttissimo ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle e partire alla volta del Pacifico. (leggi anche l’esperienza di Simone Perrotti: “Vivere felici a costo zero”)

Recentemente sono fioccate mail, messaggi e commenti sulla sua pagina Facebook, persone che come lei stanno attraversando una situazione difficile, di crisi, e vedono una possibilità di salvezza in un gesto che in qualche modo può essere considerato estremo: mollare tutto e tutti e partire per l’estero. Molti le chiedono come fare, come muoversi, come pianificare e a loro Manuela consiglia prima di tutto di conoscere la lingua del Paese in cui si decide di trasferirsi e poi di non tagliare i ponti immediatamente. Prendersi un periodo per fare chiarezza con se stessi è servito anche a lei che, prima di partire definitivamente ha fatto le prove per dieci mesi. “Per chiudere una vita ci vuole un po’. C’è sempre qualcosa che ti segue”. Anche la decisione della meta è arrivata per gradi: è partita con l’idea della Nuova Caledonia ed è approdata a Papeete nell’isola di Tahiti, passando per le Isole Marchesi. Sulla sua pagina, alla domanda “Perché proprio la Polinesia?” Manuela risponde con alcune fotografie di lei in mezzo ai polinesiani, chi vestito casual, chi con gli abiti tradizionali. Quello che ama di questo Paese sono infatti proprio le persone insieme alla storia e alla cultura che si portano dentro. Il suo impegno adesso è quello di diffonderne la conoscenza anche e soprattutto qui in Italia: l’ha fatto con il suo blog e scrivendo racconti; continua a farlo con la pagina La mia vita in Polinesia e con l’ebook A vela nel Pacifico; lo farà, speriamo presto, portando in Italia il gruppo di danzatori delle isole Marchesi.

Ci lascia con un ultimo consiglio preso a prestito dalla tradizione polinesiana: “Vivere nel presente, il futuro non ci appartiene e il passato non deve appesantirci”.

con Taki Toa

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13 Commenti

  1. Vivo in Belgio da 30 anni ed a parte il clima non molto soddisfacente ci vivo bene e con molta serenità. Non c’è mai la tensione sociale che si prova in Italia, la cronaca non risulta cosi’ conturbante ed irritante, le tasse sono corrette come anche i costi della vita quotidiana, perfino quelli per un alloggio sono molto morigerati. Ottima è poi l’assistenta sanitaria, con il servizio pubblico che non differisce in nulla da quello privato. Certo sono in Europa e di questi tempi non sono più sicura che sia un bene. Ma la mia vita fuori dell’Italia mi ha permesso di realizzare molti sogno che altrimenti avrei dovuto lasciare nel cassetto, compreso quello di avere una famiglia con 2 figli. Di tanto in tanto l’Italia mi mancava e facevo tentativi di riallacciare i rapporti ma dopo poco me ne pentivo. Or

  2. Vivo in Belgio da 30 anni ed a parte il clima non molto soddisfacente ci vivo bene e con molta serenità. Non c’è mai la tenzione sociale che si prova in Italia, la cronac

  3. Che dire…il nostro gran Bel Paese, martoriato da delinquenti, lestofanti, profittatori di ogni estrazione politica: destrorsi e sinistri. Andare via dall’Italia, potrebbe essere bello, ma sarebbe bello e sarebbe anche meglio, spazzare via il marcio che ci opprime. Purtroppo, siamo un popolo di pavidi. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

  4. era anche il mio sogno andare in polinesia poi ho una figlia e due nipoti ed e difficile andarsene tanto lontano. che la sinistra sia il cancro del mondo lo sta dimostrando da decenni in italia ma anche quella malattia si potrebbe sconfiggere.adesso abito in tunisia sono pensionato e la pensione che in italia mi serviva per vegetare, mi permette di vivere. ho la fortuna di essere sano grazie alla alimentazione e al fatto che mi faccio prevenzione con la riflessologia plantare

  5. Bella riconoscenza! La signora non si rende conto che segnalare al resto del mondo che lì è un paradiso significa in breve tempo trasformarlo in un inferno, evidentemente quello che è successo in Italia non le è servito da lezione.

  6. Belli questi articoli. Ma qualcuno ci spiega come si fa ad andare a vivere in polinesia a costo zero? I viaggi costano un occhio della testa, e poi anche facendo i barboni, si dovrà pur mangiare e dormire da qualche parte…
    Mah, a me pare solo roba per riempire spazi vuoti di riviste

    • Qui qualcuno non la racconta giusta.Solo per arrivare in Polinesia il biglietto costa una botta.Non so se sia obbligatorio il ritorno,ma so di sicuro che la Polinesia è uno dei posti piu’cari al mondo,dal momento che tutto deve essere importato.Non so se è possibile lavorare o serve un visto speciale.La signora non ci racconta dove abita e come paga tutte le spese,compresa una assicurazione per le malattie,che costa parecchio.Molto spesso si leggono articoli come questo,che sono assolutamente fuorvianti.Posti sicuramente bellissimi ,per 2/3 settimane di vacanza,ma poi…?Alla base di tutto c’è la consapevolezza che alla fine ti resta sempre il Paesello che ti assicura un minimo per vivere,una casa del comune e le cure mediche garantite…………

      • Esatto Paolo, ma quando Ho volute questionare il progetto polinesia Francese con
        Manuela macori. Lei semplicemente mi ha eliminato. ….ha chiuso Tutto
        Ciao stefano

    • Manuela macori scusate se fosse cost facile…. tanta gente sarebbe già partita! !!!!!
      Sapete qual’e il vero problema questa persona si crede chi sa chi……solo bugie, bugie, bugie
      Ciao a tutti stefan

  7. Per stare meglio dell’Italia basta andare in qualsiasi paese. Purtroppo sono le istituzioni che non funzionano e NOI subiamo di tutto e di più. Buone feste!?

  8. Ho lasciato l’Italia e vivo in provenza tra campi di lavanda e vigne. Dell’Italia purtroppo non mi manca nulla nonostante i numerosi problemi che esisono qui in Francia. Nulla di paragonabile a quelli dell’Italia. Qui vivono molti immigrati italiani, perfettamente inseriti nel tessuto sociale. Io i vivo ormai da 11 anni e devo dire he nonostante non giochi al Supeenalotto ho vinto lo stesso ! assistenza meddica di primissimo ordine e presa a carico dalla Sanità locale, potere d’acquisto dell”euro di gran lunga più elevato che in Italia, salario minimo garantito SMIG che é di € 1.180 mese, contributo 50% per l’affitto di un appartamento se sei al primo impiego, cortesia e gentilezza, qualità di vita e di prodottti. Tranquillo attraversamento pedonale, anche glli arabi si fermano per farti attraversare. Un seno di comune convivvere che non si respira più in Italia da diversi decenni. Tasse di gran lunga inferiori, un rapporto con il fisco onesto, se hai pagato troppo subito ti rimborsano. Tate e tante altre piccole cose che ti rendono la vita assai più piacevole rispetto a quella italiana.Da notare che ci ono anche qui numerosi prolemi legati all”immigrazione, ai mussulmani di ultima generazione, vedasi i giovani di origine algerina che non sanno da che parte stare, ma non tutti per forrtuna. C’é una classe politica che sppesso e vvolentieri ne combina di grose ma vengono presi e gli fanno vedere i sorci verdi. Vero che cc’é anche qui una sinistra bieca, ipocrita e menzognera che fa ddei danni incredibili ma,la strutttura ciale del paese Francia é solida e ben collaudata e nonostante tuttto riesce a sopportare i danni fortunatamente temporanei che i sinistri fanno.
    Una cosa su tutto: i Francesi non sopportano le angherie e come un sol uomo scedono in piazza e son cavoli amari. Sono accoglienti, comprensivi e pazienti ma attenzione a non strafare perché quando dicono basta é basta sul serio.
    Che devo dire ancora ? Vive la France, ma VIVA LA MIA POVERA E MARTORIATA ITALIA

  9. Alla Gentile Sog.ra Manuela direi, liberiamo l’Italia dal REGIME CORRUTTIVO!!! DEI MARCI!!! BOLSCEVICHI!!! COMUNISTI-CATTO, regime criminale!!!, che fa da 70 anni degli Italiani un popolo EUNUCO di sudditi schiavi, veri…servi della gleba (oggi schiavizzati al IV Reich….Euro) e l’Italia sarà molto,ma molto…. meglio della Polinesia e diventerà un vero paradiso terreste, prima di quella IMMONDA!!!, feccia di CRIMINALI e LADRI.

    • bravo…io la penso come lei.. x me la ragazza sarà andata x altro motivo…..BUONE FESTE ..

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